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Cronologia:
[a] sec. XVII (prima metà): costruzione della caserma.
[b] 1852: ristrutturazione completa e ampliamento della preesistente
caserma.
Committente/Progettista:
[a] Repubblica Veneta / progettista sconosciuto.
[b] Impero absburgico; FM. J. Radetzky (Comandante d’Armata)
/ maggiore Conrad Petrasch (Direttore della Genie Direction
di Verona); capitano di II classe Raimund Langer (in servizio
alla Genie Direction di Verona).
Proprietà:
Comune di Verona.
Descrizione:
La caserma è situata in vicinanza di Porta
Vescovo, presso l’antica chiesa di Santa Toscana, ed è
accessibile dalla strada delle mura che sale, lungo il terrapieno,
verso San Zeno in Monte.
Nell’assetto architettonico conferito dalla
ristrutturazione absburgica, la caserma ha pianta rettangolare,
leggermente irregolare, e si eleva su quattro piani, compreso il
sottotetto; in origine, una piccola cantina interrata (caneva)
completava l’edificio. L’irregolarità dell’impianto
deriva dalla preesistente caserma veneta formata da due fabbricati
accorpati, con diverse strutture e dimensioni, il minore dei quali
era dotato di una piccola corte retrostante (orto), aperta sul Fiumicello
di Montorio. All’esterno, lo spazio compreso tra il fronte
della caserma e il vicino isolato della chiesa di Santa Toscana,
era esclusivamente annesso alla medesima caserma, come corte d’ingresso.
La distribuzione interna ristrutturata si adatta
allo schema con vani modulari, in serie, disimpegnati dal corridoio
laterale, tipico delle caserme a corpo lineare. Il corpo scala è
in posizione quasi centrale, in corrispondenza della torre per i
servizi igienici, sporgente sulla facciata retrostante. Sul medesimo
lato è annessa un’ampia corte recintata con piccoli
fabbricati di servizio, ottenuta dalla riduzione in galleria del
Fiumicello di Montorio, qui precedentemente a cielo aperto.
Stato di conservazione:
La maggior parte dell’edificio è
stata recentemente restaurata e convertita a residenza per anziani
(anni '90 del Novecento). L’estremità orientale
si presenta ancora in stato di degrado. La parte non restaurata
è in uso al Club Alpino Italiano. La corte d’ingresso
è usata come strada pubblica (via Santa Toscana).
Osservazioni:
Non è certa la data di costruzione della
caserma, ma si può collocare dopo il 1612, anno in cui il
Provveditore di Terraferma lamenta la carenza di quartieri per le
milizie, e prima del 1636, quando il Provveditore riferisce l’esistenza
a Verona di quattro quartieri per le truppe.
Nell’assetto documentato nel 1766 la caserma
poteva ospitare 1.200 uomini. A quel tempo, presso Porta
Vescovo, sull’angolo dell’isolato immediatamente
a sud-ovest della porta urbana, era presente un quartiere per le
milizie, con funzione di corpo di guardia, capace di ospitare 80
uomini. I soldati dei due quartieri vicini a Porta
Vescovo, assieme ai soldati del quartiere di Porta
San Giorgio, unitamente agli uomini di presidio a Castel
San Pietro, Castel
San Felice, Campo
Marzo, concorrevano alla sicurezza della città e alla
difesa della cinta magistrale di sinistra d’Adige.
La Caserma di Santa Toscana è stata usata
fino all’ultima guerra mondiale.
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