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A
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  Abbattuta: ostacolo infisso nel terreno, formato da arbusti con rami appuntiti.

  Approccio: trincea d'assedio, detta anche zigzag, scavata per avvicinare le truppe coperte alla fortificazione assediata.

  Argine o Traversone: diga di muro, di un paio di metri, elevata attraverso il fossato e destinata a contenerne l'acqua quando non veniva inondato.

B
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  Banchetta di tiro: gradone situato dietro il parapetto di uno spalto, o di una trincea, per permettere il tiro da posizione più elevata.

  Barbetta: piazzola d'artiglieria sopraelevata protetta da un basso parapetto e a cielo scoperto; questo termine figurato identifica a) il parapetto come una barba sotto la gola del cannone, oppure b) la traccia scura prodotta dai residui di combustione della polvere nera del cannone (simile a una barba a pizzo) sul parapetto.

  Bastione o Baluardo: parte di fortificazione emergente dalle cortine, generalmente di pianta pentagonale, costituita da due facce e due fianchi con il vertice avanzato verso il fossato che, come le cortine, fiancheggiava.

  Bastione a freccia: bastione con orecchioni frastagliati, o ritirati, che racchiudono una gola così ridotta da assumere in pianta l'aspetto di una punta di freccia.

  Belfredo: torre d'assalto che permetteva di raggiungere la sommità delle cortine.

  Berma spazio o sentiero ricavato tra la sommità del muro di scarpa e il piede del ramparo in modo da permettere la circolazione attorno all'opera e impedire che la terra del terrapieno finisca nel fossato.

  Bonetto: ridotto terrapieno al di sopra del parapetto per proteggere la banchetta dai tiri di infilata, oppure piccola opera esterna all'angolo saliente di una lunetta, rivellino o mezzaluna.

  Buca da lupo: ostacolo costituito da una profonda buca, sul cui fondo erano infissi pioli appuntiti.

  Buca di tiro: trincea per un solo uomo che vi sparava eretto, appoggiando il fucile al bordo superiore.

C
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  Camicia, Camiciatura, Rifodera o Rivestimento: rinforzo esterno su murature preesistenti per renderle maggiormente idonee a resistere alle intemperie o a più moderni mezzi di offesa; parete in muratura a contenimento dei terrapieni delle cortine, dei bastioni, del fossato, ecc.

  Camminamento: trincea rifugio che permetteva il movimento delle truppe al riparo dai tiri nemici.

  Cammino o strada coperta: spazio protetto fronteggiante la spianata compreso tra la sommità della controscarpa e il glacis, accoglieva la moschetteria e permetteva di organizzare le truppe per azioni difensive.

  Cammino di ronda: percorso sommitale protetto da una cinta fortificata, ricavato sulle cortine o nella falsabraga.

  Campo trincerato: complesso di opere fortificate staccate e distanziate tra loro e dal “corpo di piazza” in base alle gittate massime delle artiglierie dell’epoca e disposte in modo da battere efficacemente, oltre che il settore affidato, anche eventuali infiltrazioni dell’attaccante negli intervalli tra opera e opera.

  Capitale: linea (asse di simmetria) congiungente il centro della piazza con il vertice del bastione.

  Caponiera: opera di difesa disposta nel fossato o attraverso lo stesso, in modo da coprire e fiancheggiare, anche su più ordini, con il suo fuoco.

  Casamatta: camera voltata “a prova” (di bomba) ricavata nel ramparo in cui possono anche essere aperte feritoie per armi da fuoco.

  Cavaliere: opera difensiva elevata sul terrapieno del bastione o su quello delle cortine, permette il tiro sopraelevato e contemporaneamente serve a protezione delle cortine dai tiri d'infilata.

  Cavallo di frisia: ostacolo costituito da una trave di legno, lunga circa 4 m., munita con pioli acuminati di ferro, rappresentava una serio pericolo per la cavalleria.

  Centner: unità di misura pari a 0.56 Kg.

  Cittadella: parte di fortificazione urbica concepita tanto per contrastare un'azione proveniente dalla città stessa, quanto per costituirne l'estrema difesa.

  Comandare: azione condotta dal dominare da posizione più elevata, o comunque favorita, un sito così tenuto sotto tiro.

  Contrafforte: arco o spallone in muratura che rafforzava il muro di sostegno di un terrapieno.

  Contrapproccio: trincea scavata dai difensori della fortificazione per contrastare e confondere l'azione degli assedianti.

  Controguardia: opera in terra a due facce formante un angolo generalmente meno acuto di quello d'una mezzaluna; la gola della controguardia è aperta e fronteggia un bastione, lunetta, o mezzaluna per coprirne i fianchi.

  Contromina: galleria sotterranea ricavata lungo il perimetro della linea magistrale, oppure che si inoltra fin sotto le opere esterne della fortificazione in direzione della linea capitale verso la campagna, serve a intercettare le mine degli assalitori, o a far saltare le loro linee se pericolosamente avanzate.

  Controscarpa: parete dello spalto che domina il fossato, realizzata al di sopra del ciglione.

  Controspalto: complesso delle opere difensive situate oltre il fossato, verso la campagna.

  Coprifaccia: opera in terra con la stessa funzione del muro alla Carnot.

  Cordone o toro: elemento aggettante dal profilo semicircolare, in pietra, dello spessore di circa 30 cm., serve a proteggere il muro dal dilavamento, e costituisce un ostacolo ai tentativi di scalata.

  Cortina: parte di fortificazione che collega i fianchi di due bastioni; in tratti particolarmente lunghi, o in corrispondenza di punti critici, la cortina può essere interrotta da un cavaliere.

  Cunetta o Fustigata: canale scavato al centro del fossato sia per il drenaggio, sia per mantenere in efficienza il sistema acqueo nei periodi in cui il fossato non veniva inondato. Dente di sega: opera di rinforzo allestita per intensificare il fiancheggiamento.

D
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  Diamante: modesto fossato più profondo di quello principale in cui è ricavato; protegge aree ridotte, caponiere, o i fianchi del bastione.

  Dongione: un tempo la torre castellana, opera indipendente all'interno del recinto di un castello, difendibile autonomamente.

E F
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  Facce: parti di un'opera (bastione, rivellino, ecc.); definiscono un angolo saliente verso la campagna.

  Falsabraga: opera che perimetra esternamente (verso il fossato) il ramparo principale; lo spazio libero tra i due era anche detto cammino di ronda.

  Feritoie: aperture praticate nel parapetto, o comunque attraverso una muraglia per proteggere dal fuoco nemico e permettere il tiro con diverse armi; se le armi erano portatili le feritoie sono dette archibugiere, fuciliere o mitragliere; se pesanti, cannoniere o troniere.

  Fianco: parte di un'opera disposta in modo da proteggerne un'altra; tratto laterale di un bastione o di un forte, che collega il fronte principale con quello di gola.

  Forbice: opera esterna, composta da più salienti le cui facce rientranti si proteggono vicendevolmente, situata davanti al bastione, o al rivellino da cui risultava separata dal fossato. Se semplice, era anche detta “a coda di rondine”, o doppio saliente; se doppia, “a cappello da prete”.

  Fosso, Fossato: larga trincea scavata davanti ai rampari, corre al piede delle opere fortificate; può essere secco, acqueo, o inondabile.

  Freccia: piccola trincea esterna parapettata ad angolo saliente verso la campagna e comunicante con il cammino coperto attraverso un ridotto passaggio protetto.

  Fronte fortificato insieme rivolto verso l’attaccante formato da opere che fiancheggiano la cortina che le unisce, oppure che si fiancheggiano a vicenda.

G H
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  Gabbione: cilindro aperto alle estremità, costituito da una maglia di salici o vimini intrecciati che, riempita di terra, si usava per proteggere le trincee o le postazioni d'artiglieria; usato soprattutto nelle opere semicampali in sostituzione della muratura.

  Galleria di controscarpa: passaggio casamattato ricavato nel muro di controscarpa per proteggere il fossato prendendo alle spalle coloro che vi fossero penetrati.

  Glacis: spesso chiamato anche spalto) terrapieno rivolto verso l'esterno della fortificazione, che dal parapetto della controscarpa scende progressivamente verso la campagna in modo da esporre gli attaccanti al fuoco dei difensori, protetti invece dal parapetto.

  Glacis avanzato: secondo glacis (o secondo spalto), situato oltre il primo, solitamente difeso da abbattute e da buche di lupo.

  Gola, Fronte di gola faccia di un'opera rivolta verso i difensori.

I
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  Icnografia: termine specifico del disegno architettonico militare che indica una veduta zenitale dell’opera fortificata.

L
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  Lunetta: saliente provvisto di fianchi ad ali laterali, oppure opere fiancheggianti da ciascun lato una mezzaluna.

M N
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  Magistrale: linea che individuava la cinta principale della fortificazione nel luogo fisico corrispondente al suo cordone.

  Merlone: parte di parapetto che separava due cannoniere o troniere, offrendo riparo agli artiglieri.

  Mezzaluna o rivellino: opera a due facce, ad angolo saliente, esterna alla cortina che proteggeva fiancheggiando gli opposti bastioni.

  Mina: galleria sotterranea scavata dall'attaccante con lo scopo di raggiungere l'opera principale assediata e farla saltare con cariche esplosive.

  Muro alla Carnot: muraglia isolata, in cui erano ricavate feritoie, situata anteriormente al ramparo, dal quale è separata da una strada coperta, contraffortata posteriormente da profonde archeggiature che formano nicchioni a protezione dei difensori che con i loro tiri battono il fossato.

O
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  Opera: termine generale per designare una fortificazione, sia essa un forte o un edificio più modesto

  Opera a corna: opera che difende un punto strategico, e che consiste in un fronte bastionato i cui fianchi si appoggiano a un ostacolo, naturale o artificiale; in particolare comprende due mezzi bastioni, uniti da una cortina e due lunghi fianchi paralleli e quindi dominati dalle facce delle mezzelune o dei bastioni cui è anteposta.

  Opera a corona: opera costituita da un bastione e da due mezzi bastioni ai quali era unita da due cortine, raccordate a loro volta all'opera principale da due fianchi.

  Opera di campagna: opera difensiva provvisoria, come le trincee e altri ostacoli minori eretti per l'assedio o per la battaglia.

  Orecchione: parte di bastione, dal profilo arrotondato, alle estremità delle facce principali che sporgono sui fianchi; impedisce al nemico di vedere il fianco e la relativa batteria bassa traditora. Quando il suo profilo è a spigoli vivi, come negli esempi rinascimentali italiani, viene anche detto musone.

P Q
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  Palificata antiassalto: serie di pali aguzzi disposti nei fossati esterni, o sulla sommità dei muri di scarpa e controscarpa, per renderne difficoltosa la scalata.

  Palizzata: ostacolo formato da pali e assi in legno, solitamente eretto nel fossato.

  Paradorso: costruzione in terra o in muratura eretta posteriormente a una postazione difensiva.

  Parallela: trincea, collegata da zappe, scavata dalle truppe assedianti, parallelamente alla faccia o alle facce dell'opera assediata, in modo da avvicinarla al coperto per l'assalto decisivo.

  Parapetto: terrapieno oltre cui i combattenti potevano far fuoco; nelle opere permanenti il parapetto corona il ramparo. Il parapetto è costituito da: scarpa esterna (faccia anteriore); scarpa interna (pendenza del ramparo dal lato interno); scarpa superiore (coronamento del parapetto dal lato esterno).

  Piattaforma: sorta di bastione dall'angolo saliente ottuso posto al centro di cortine piuttosto rettilinee come opera di fiancheggiamento.

  Piazza d'armi: spazio aperto all'interno della fortificazione o del camminamento coperto; in quest'ultimo caso poteva essere sporgente o rientrante.

  Piazza di parata: spazio interno, spesso centrale, della fortificazione dove si radunavano le truppe per le ispezioni e le esercitazioni.

  Poterna, Pusterla o Porta delle sortite: apertura praticata sia nell'opera principale, sia nel ciglione prospiciente le piazze d'armi rientranti, sia nel camminamento coperto, al fine di effettuare sortite o incursioni, permettendo poi la ritirata all'interno delle opere di difesa.

  Prova di bomba: “a prova di bomba” (spesso semplicemente “a prova”) è la copertura o la struttura costruita per proteggere dagli effetti dei proiettili esplosivi della relativa epoca.

R
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  Rampa: raccordo in salita, attraverso la scarpa interna del ramparo, che assicurava la comunicazione tra il piano di costruzione e il terrapieno.

  Ramparo: scarpa di terra, eretta dietro al fossato, coronata in sommità dal parapetto. Per il ramparo veniva generalmente usata la terra proveniente dallo scavo del fossato.

  Ridotto: opera chiusa indipendente interna a un’opera più grande, spesso a prova di bomba, che serviva di riparo a soldati e materiali.

  Rilievo: altezza relativa a ciascuno dei punti di un’opera, riferita a un livello, che poteva essere il piano di costruzione (rilievo di costruzione), oppure il fondo del fossato (rilievo assoluto).

  Riserva, Riservetta: locale protetto e a prova di bomba, in cui venivano conservate le cariche e le granate per le artiglierie.

  Rivellino: difesa esterna (ma collegata all’opera principale da un corridoio protetto) a protezione di un accesso fortificato o di zone maggiormente esposte; spesso anche sinonimo di mezzaluna.

  Rivestimento: vedi Camicia.

  Rondella: grosso torrione cilindrico, per lo più angolare, talora a ferro di cavallo, con postazioni di artiglieria in barbetta e casamattate, usato quale opera di fiancheggiamento delle cortine e del fossato nelle prime difese urbiche rinascimentali italiane.

S
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  Saliente: opera a due facce che crea un angolo sporgente verso l’attaccante.

  Scarpa: faccia del muro interno della fortificazione rivolta verso il fossato.

  Sistema fortificato: complesso di opere organizzate per la difesa di una piazzaforte secondo metodi e schemi, di cui per il periodo in esame i principali erano: il fronte bastionato, il fronte tenagliato, la difesa perpendicolare, il sistema a gruppi di opere, quello a forti staccati, il fronte lineare continuo.

  Spalto: opere sommitali della fortificazione.

  Spianata o Rideau: terreno scoperto sprovvisto di costruzioni che si estendeva attorno a una fortificazione in modo che nessuno potesse avvicinarla senza essere visto; nel Veneto rinascimentale era detto Guasto.

  Steccato: recinto fortificato costituito da grossi pali di legno infissi l'uno accanto all'altro.

  Strombatura o Cannoniera: apertura del parapetto o della faccia di una casamatta, destinata all'artiglieria. Si suddivideva in: gola, rivolta ai difensori, e bocca verso gli attaccanti; le loro larghezze erano pari al campo di tiro.

T U
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  Tagliata: fossato aperto alle estremità, ma anche opera spazzata d'infilata dai tiri di un'altra opera che la comandava.

  Tenaglia: opera a due facce con il fronte principale convesso, spesso delimitato da due bastioni ravvicinati e pure convessi; piccola muraglia costruita anteriormente alla cortina tra i fianchi del bastione.

  Tenaglione: opera eretta accanto a una mezzaluna e simile a una lunetta, eccetto per quel che riguarda l'allineamento delle facce.

  Terrapieno, Terraglio, o Terraggio: ampia piattaforma situata dietro al ramparo e allestita per ricevere l'artiglieria, spesso era suddiviso in due zone, di cui quella più bassa destinata a riservette per le munizioni.

  Testa di zappa: estremità di una trincea di zappa, base di partenza per una nuova parallela, oppure per un assalto.

  Torre di artiglieria: torrione usato quale opera staccata nella difesa costiera francese (tours modéles) e inglese (torri martello), ospitava in barbetta alcuni cannoni, mentre il basamento casamattato, oppure organizzato con caponiere, era destinato ai fucilieri per la difesa ravvicinata.

  Torriero: Guardia addetta alla difesa o alla vedetta di una torre.

  Traditore: batteria scavata sul fianco del bastione in barbetta; spesso ribassata e su più ordini di fuoco, risultava nascosta dall'orecchione o dal musone; i suoi tiri fiancheggiavano le cortine, la faccia del baluardo attiguo e spazzavano il fossato.

  Traversa terrapieno di altezza uguale a quella del parapetto e a esso perpendicolare, con il compito di evitare che l'opera fosse spazzata dai tiri d’infilata del nemico; nelle opere più recenti separa tra loro le postazioni dei singoli pezzi, mentre realizzata in dimensioni maggiori suddivide la fortificazione in settori.

  Trincea da bombardamento: trincea-riparo complementare, scavata posteriormente alla linea di fuoco (o del fronte), a una distanza tale da essere bersagliata, qualora occupata dal nemico.

  Trincea del fronte, Prima linea o Linea di fuoco: la più avanzata linea di trinceramento del sistema difensivo od offensivo.

V
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  Vallo: nelle antiche opere, insieme di difese costituite da palizzate di legni aguzzi e fosso.

Z
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  Zappa: trincea scavata verso il nemico partendo da una parallela, affinché servisse sia a una nuova parallela, sia da base per un assalto.

  Zappe e parallele metodo d'assedio di una piazza, che attribuito al Vauban e aggiornato continuamente fino ai primi del XIX secolo, consisteva nell'alternare lo scavo di parallele e di zappe, in modo che le truppe assedianti potessero arrivare restando al coperto fin sotto ai bastioni nemici e quindi minarli oppure scalarli.


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