Cronologia:
[a] 1287-89: costruzione della cinta turrita scaligera e della prima Porta Vescovo.
[b] 1520: costruzione della porta in sostituzione della preesistente; ristrutturazione del fronte fortificato orientale (Rondella di Santa Toscana).
[c] 1840-50: ampliamento.
[d] 1862-63: trasformazione.

Committente/Progettista:
[a]: Alberto I della Scala; progettista sconosciuto.
[b]: Repubblica Veneta; Giovanni Maria Falconetto (attribuzione probabile).
[c]: Impero absburgico; FM. J. Radetzky, Johann von Hlavaty.
[d]: Impero absburgico; Anton Naredi Reiner.

Proprietà:

   Demanio dello Stato. In via di cessione al Comune di Verona (Legge 30.V.1989, n. 225).

Descrizione:
   Porta urbana inserita nella cortina tra il Bastione delle Maddalene e la Rondella di Santa Toscana, nella posizione della preesistente porta scaligera. La pianta originariamente era quadrata, con un grande androne nel quale si immetteva il passaggio carraio centrale, e il passaggio pedonale laterale. L’edificio si eleva su un solo piano, con attico e copertura a tetto. Il prospetto verso campagna riprende lo schema compositivo classico dell’arco trionfale, con arco maggiore centrale e due piccoli portali ad architravati laterali, ai quali sono stati aggiunti nell’Ottocento altri due grandi archi laterali. È interamente rivestita da elementi di pietra bianca levigata, di ordine dorico, con fregi e altri elementi ornamentali.

   L’aggiunta di due fornici carrabili, nell’Ottocento, ha reso necessaria la ricomposizione planimetrica, e la ricomposizione figurativa dei prospetti. Due corpi simmetrici, a un solo piano, visibili dal lato della città, sono stati inseriti durante il primo intervento di sistemazione, negli anni 1840-50, per il corpo di guardia e il magazzino da polvere. Successivamente, l’apertura di un nuovo passaggio carrabile e pedonale, e la sistemazione dell’ufficio della finanza e del corpo di guardia, configurano l’inserimento della porta rinascimentale in un edificio di maggiori dimensioni. Nel fronte verso campagna la facciata rinascimentale è conservata nella sua integrità; l’unità figurativa è mantenuta con la replica del fornice centrale sui due lati in simmetria, con le torrette conclusive neoclassiche. Nel prospetto verso città l’immagine cinquecentesca è annullata, sostituita da un'architettura di tufo e laterizio in stile neomedievale (Rundbogen), con archetti pensili e torrette poligonali.

Stato di conservazione:
   I danni più rilevanti sono l’apertura della breccia laterale, verso il Bastione delle Maddalene, e l’interramento completo del fosso. La porta è attraversata dal traffico, privato e pubblico, e di conseguenza si presenta in condizioni di degrado, nonostante la buona conservazione delle strutture.

 

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