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Cronologia:
[a] 1520: costruzione della rondella e delle cortine terrapienate
verso Porta Vescovo e verso la cinta collinare di Cangrande I (torre
n. 14).
[b] 1840: ristrutturazione.
Committente/Progettista:
[a]: Repubblica Veneta; Teodoro Trivulzio.
[b]: Impero absburgico; FM. J. Radetzky, Franz von Scholl, Johann
von Hlavaty.
Proprietà: Demanio dello Stato.
In via di cessione al Comune di Verona (Legge 30.V.1989, n. 225).
Descrizione: Opera di muratura e terra, originariamente a tracciato
circolare (rondella), con muro aderente, rivestito di laterizio, a
scarpa, ossia in pendenza, sino allaltezza della cordonatura
di pietra (toro). Il muro di coronamento superiore, verticale, sostiene
il parapetto di terra, con scarpata a pendenza naturale. Alla base,
il muro di rivestimento è munito sul perimetro da una galleria
di contromina, provvista di spiragli per la luce e per laria.
La posizione stabilita allesterno
della cinta scaligera, al fine di eliminare il rientrante di Porta
Santo Sepolcro, rese necessaria la costruzione di due nuove cortine
terrapienate, che la collegavano a Porta
Vescovo e alla cinta scaligera, presso la torre
n. 14. Lintervento ottocentesco aggiunge alla rondella
i fianchi rettilinei, casamattati, con paramento di tufo a opus
poligonale. Dellopera cinquecentesca resta visibile il
saliente arrotondato, col paramento laterizio. Nella cortina a sinistra
della rondella è inserita la sortita per fanteria, cavalleria
e artiglieria ippotrainata. La porta, munita di casamatte laterali
per fucileria, era dotata di ponte levatoio.
Stato di conservazione:
Il fosso magistrale è stato completamente
interrato. Sono state aperte delle brecce nella cortina tra la rondella
e Porta Vescovo (via Tosci). La rondella,
utilizzata come verde pubblico e campo giochi, si presenta in buono
stato di conservazione. I profili del terrapieno sono stati alterati.
Osservazioni: Allaltezza della
breccia di via Tosci, unapertura nella cortina scaligera lasciava
entrare in città il Fiumicello di Montorio. |