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Cronologia:
1859-1860
Committente/Progettista:
Impero absburgico; F.Z.M. Ludwig von Benedek (Comandante dArmata)
/ maggiore, poi tenente colonnello Franz von Neuhauser (direttore
della Genie Direction di Verona).
Proprietà:
 Demanio dello Stato.
Descrizione:
Piccolo forte a tracciato poligonale (sistema poligonale
misto della scuola fortificatoria neotedesca).
Posto sullaltura più eminente, a
settentrione del Castello
di Montorio, sul crinale che separa la Valpantena dalla Valle
di Mizzole (Monte Preara, o Monte di San Venerio), il forte faceva
sistema direttamente con la batteria del vicino castello,
e stabiliva lestremo caposaldo, sulla sinistra dAdige,
del grande campo trincerato.
Il settore principale delle sue artiglierie, a
cielo aperto, batteva verso settentrione la dorsale collinare al
fine di interdire manovre di penetrazione e aggiramento, incrociando
il fuoco anche con le Torri
Massimiliane schierate sul crinale contrapposto di Monte Gaina.
Con le artiglierie in casamatta del fronte orientale batteva di
fianco lo sbocco della Valle di Montorio-Mizzole. Due pezzi, dal
fronte sud, chiudevano lintervallo verso il castello. Infine,
dal fronte di gola, altri due pezzi dartiglieria battevano
di fianco lo sbocco della Valpantena, in concorso con il puntone
orientale di Castel
San Felice e con le Torri Massimiliane.
La forma irregolare del forte è tipica della fortificazione
di montagna: essa si adatta longitudinalmente al crinale. Nellimpianto
planimetrico si distinguono due parti principali: il fronte terrapienato
(a nord), col fosso asciutto che lo separa dalla dorsale antistante;
a esso si innesta perpendicolarmente, affacciato alla Valle di Mizzole,
il corpo casamattato rettilineo, a un piano, che forma il fronte
orientale del forte. Un recinto, con feritoie e cannoniere, delimita
il piazzale interno, sporgendo ad angolo saliente sul fronte di
gola; questo è munito sul vertice dalla caponiera casamattata
per fucilieri.
Alla batteria settentrionale, a cielo aperto, si accedeva per mezzo
della rampa a lieve pendenza che saliva dal cortile; sotto il terrapieno
delle medesime postazioni, a destra, è disposta la polveriera
a prova di bomba. Al centro è inserita la poterna di comunicazione
con la caponiera e con le annesse brevi gallerie laterali, entrambe
per fucilieri, che difendevano il fosso, tagliato nel vivo del monte.
Scarpa e controscarpa sono rivestite con muro aderente; la sommità
della dorsale antistante è modellata nella forma geometrica
dello spalto, a profilo discendente, per il tiro radente delle artiglierie.
I ricoveri per la guarnigione e per le varie attività del
presidio, sono sistemati nel corpo casamattato orientale, ordinato
anche per il combattimento dartiglieria.
Sullangolo meridionale sporge una grande
caponiera con funzione di fiancheggiamento e di combattimento, essendo
dotata sul fronte arrotondato di due cannoniere, dirette verso la
valle e il Castello di Montorio.
Accanto alla poterna del fronte nord, in simmetria con la polveriera,
è inserito sotto il terrapieno il magazzino per le riserve
alimentari; nel cortile è interrata una grande cisterna per
la raccolta dellacqua piovana.
La strada militare di crinale, proveniente dal castello, sale al
forte raggiungendone il fronte di gola, a occidente, sotto il tiro
della caponiera squadrata. Dal portale, con lantistante fosso
diamante, si accede al piazzale interno attraverso il recinto
di sicurezza, a settore circolare, provvisto di feritoie per fucilieri.
In gran parte invasi dalla vegetazione rampicante,
risaltano i bei paramenti murari a opus poligonale, e linserimento
cromatico delle feritoie con i contorni di laterizio. Notevole è
la copertura della caponiera settentrionale, a doppio spiovente,
con raccordo semiconico, rivestita di lastre di marmo; essa è
in tutto simile alla caponiera inserita nel nodo difensivo di Porta
Fura.
Il forte è intitolato al barone Franz von John (1815-1876),
cavaliere dellOrdine di Maria Teresa per le azioni nelle battaglie
di Goito e Volta Mantovana (1848). Nel 1866 sarà Capo di Stato Maggiore nellArmata dellarciduca
Albrecht.
| Armamento: |
3 cannoni ad anima rigata da 9
cm a retrocarica |
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8 cannoni di diverso calibro ad
anima liscia |
| Presidio di guerra: |
120 fanti |
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20 artiglieri |
| Presidio di emergenza: |
120 uomini |
| Riserve di munizioni: |
circa 46 barili di polveri da
112 kg cadauno |
Stato di conservazione:
In uso allEsercito fino ai primi anni Ottanta,
non aveva subito danni rilevanti, se non la demolizione della rampa
per le artiglierie, nel mezzo del piazzale interno, e del recinto
di ingresso; nonché la costruzione di un piccolo fabbricato
addossato al lato sud. Oggi il forte è completamente incustodito,
inutilizzato, preda di vandalismi e azioni di spoglio, in condizioni
di notevole degrado.
Osservazioni:
Nella toponomastica ufficiale del Regio Esercito
Italiano, nella cartografia I.G.M. della fine dellOttocento,
lopera è indicata col nome di Forte Montorio.
Anche se il forte in esame non raggiunge leccellenza
tecnica e artistica del Forte San Mattia,
in analoga situazione dimpianto, il suo inserimento nel paesaggio
montano e la sua relazione prospettica col castello
medievale - e un tempo anche con le Torri
Massimiliane - istituiscono speciali motivi di suggestione storica
e architettonica.
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