Cronologia:
[a] 1836-1837: costruzione dello stabilimento d’artiglieria composto da quattro capannoni a struttura lignea per il deposito degli affusti, dal corpo di guardia e dalla polveriera per il tempo di guerra.
[b] 1841: i quattro capannoni di legname sono sostituiti da due magazzini di muratura per il deposito degli affusti.
[c] 1858: progetto di un nuovo corpo di guardia.
[d] 1860: costruzione del nuovo corpo di guardia, sul fronte meridionale, e di due magazzini di muratura per il deposito degli affusti (settore settentrionale).

Committente/Progettista:
[a] [b] Impero absburgico; F.M. J. Radetzky (Comandante d’Armata) / tenente colonnello Johann von Hlavaty (Direttore dei lavori di fortificazione a Verona).
[c] Impero absburgico; F.Z.M. Franz von Gyulai (Comandante d’Armata) / capitano di I classe Julius Bolza (in servizio alla Genie Direction di Verona).
[d] Impero absburgico; F.Z.M. Augustin von Degenfeld (Comandante d’Armata) / tenente colonnello Franz von Neuhauser (Direttore della Genie Direction di Verona).

Descrizione:
    Lo stabilimento era situato lungo la strada di circonvallazione interna, accanto al convento di Santo Spirito (poi demolito nel 1852 per edificare il nuovo ospedale di guarnigione); fronteggiava l’interno della cinta magistrale tra il Cavaliere di Santo Spirito e il Bastione dei Riformati. Nell’ampio spazio di forma poligonale irregolare (in media circa 185 x 140 metri), difeso da un alto recinto murario di sicurezza, nell’assetto conclusivo dello stabilimento erano identificabili quattro grandi depositi a doppia navata per affusti (1841; 1860), con struttura muraria e serie di pilastri centrali.

   Tre di essi erano a pianta rettangolare: due erano situati nel settore nord-ovest, uno nel settore est; il quarto deposito, di maggiori dimensioni, a pianta longitudinale spezzata, era situato presso l’angolo settentrionale del recinto. Accanto all’ingresso nord, verso la strada della Valverde, era collocata la casa del custode e magazziniere (1836-1837), mentre sul fronte opposto, accanto all’altro ingresso, si trovava il nuovo corpo di guardia (1860). L’originaria polveriera per il tempo di guerra (1836-1837), contornata dal proprio recinto di sicurezza, era collocata nell’angolo meridionale dello stabilimento, davanti al pozzo per la riserva idrica.

Stato di conservazione:
    Nell’ultimo dopoguerra (fine anni '50), l’intero stabilimento di artiglieria è stato distrutto per realizzare il nuovo ingresso in città (breccia di via Città di Nimes) e la piazza Renato Simoni.

Osservazioni:
    Lo Stabilimento d’Artiglieria ai Riformati venne edificato negli anni 1836-1837, al tempo dei grandiosi lavori di Franz von Scholl per la ricostruzione della Cinta Magistrale. Nel suo impianto originario lo stabilimento, all’interno del recinto di sicurezza, comprendeva la polveriera per il tempo di guerra, quattro identici capannoni a struttura lignea, su pianta rettangolare longitudinale, allineati nel settore nord-ovest, e la casa del magazziniere (nord).

   In tempo di pace lo stabilimento serviva al ricovero degli affusti per le bocche da fuoco assegnate all’intera Cinta Magistrale di destra d’Adige. La maggior parte delle artiglierie, infatti, non era mantenuta in postazione: le bocche da fuoco, smontate, potevano essere custodite anche all’aperto, mentre gli affusti di legname erano ricoverati in appositi magazzini (Laffetendepots), al fine di preservarli, garantirne la conservazione, ed eseguire le necessarie manutenzioni periodiche.

   I primi quattro capannoni di legname (1836-1837), vennero sostituiti, nel 1841, da due nuovi magazzini di muratura; a questi vennero aggiunti altri due magazzini, di struttura simile, nel 1860, oltre al nuovo corpo di guardia (sud).

   Nello stabilimento non venivano eseguite lavorazioni di materiali esplosivi; in tempo di guerra gli affusti, prelevati dai magazzini, con le bocche da fuoco incavalcate, tornavano alle postazioni sulla Cinta Magistrale; nella polveriera venivano immagazzinati i barili di polvere provenienti dalle polveriere extraurbane, destinate solo al tempo di pace.

 

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