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Cronologia:
[a] 1321-1325: costruzione della cinta turrita scaligera, preesistente
al bastione sanmicheliano.
[b] 1517-1525: edificazione della rondella, che incluse la porta
del Calzaro.
[c] 1533-1535: ricostruzione della cortina tra la rondella e Porta
Nuova, munita dal Cavaliere di Santo Spirito.
1801-1802: demolizione della rondella per opera dei napoleonici.
[d] 1836: edificazione del bastione absburgico.
Committente/Progettista:
[a]: Cangrande I della Scala; maestro Calzaro.
[b]: Repubblica Veneta; Teodoro Trivulzio.
[c]: Repubblica Veneta; Michele Sanmicheli (operatori della sua
cerchia).
[d]: Impero absburgico; FM. J. Radetzky, Franz von Scholl.
Proprietà:
Demanio dello
Stato. In via di cessione al Comune di Verona (Legge 30.V.1989, n.
225).
Descrizione:
Bastione pentagonale formato da terrapieno con
scarpate a pendenza naturale, cinto da muro di rivestimento distaccato
alla Carnot, con orecchioni e porte di sortita, caponiera centrale
a due piani, poterne di comunicazione ai due lati e una polveriera
per luso giornaliero sul fronte di gola. Il muro distaccato
e le altre opere murarie sono rivestite di conci di tufo veronese
a opus poligonale (per una descrizione più dettagliata,
si veda la scheda Bastione di San Bernardino).
Le cortine annesse, cinquecentesche, sono formate
da terrapieno e da muro di rivestimento aderente, con paramento
laterizio; il suo profilo è a scarpa, ossia in pendenza sino
allaltezza della cordonatura di pietra (toro). Il muro di
coronamento superiore, verticale, sostiene il parapetto di terra,
con scarpata a pendenza naturale. Il muro aderente è attraversato
da una galleria di contromina, provvista di spiragli per la luce
e per laria. Il cavaliere è una semplice piattaforma
rialzata, al quale si accede dalla cortina; i vani interni sono
inaccessibili.
Stato di conservazione:
I danni
più rilevanti sono la costruzione di fabbricati incongrui
(ex zoo) sui terrapieni e le cortine e conseguenti modificazioni
delle opere di terra, la chiusura della poterna sinistra, lapertura
della breccia al centro della cortina Santo Spirito-Riformati (via
Città di Nimes), la costruzione del rilevato stradale per
l'attraversamento del fosso e il quasi completo interramento del
fosso per la sistemazione del parcheggio. Il piazzale e le cortine,
aperte al pubblico, hanno una sufficiente manutenzione. Le scarpe
e i cammini di ronda, come gli spazi esterni non utilizzati per
attività sportive, sono inaccessibili e invasi dalla vegetazione
spontanea. La grande caponiera sul vertice del bastione è
conservata, ma la copertura è crollata (forse per un bombardamento
aereo).
Osservazioni:
La medievale Porta
del Calzaro, sostituita dalla rondella cinquecentesca, intercettava
tutte le strade provenienti da sud. Il nome derivava dalla lapide
murata nella porta, la cui iscrizione informa sulla conclusione
della cinta voluta da Cangrande I, nel 1325, e realizzata dal maestro
Calzarius.
I sei bastioni di destra dAdige,
ideati da Franz von Scholl,
rispecchiano il medesimo tipo fortificatorio, del tutto innovativo
e originale. Sono simili per forma, in pianta, nei profili, e per
lordinamento funzionale. Essi rispondono a ragioni di economia
costruttiva e ai più progrediti criteri della difesa attiva,
a ritorni offensivi (sortite).
Attualmente il piazzale del bastione e le cortine
sono utilizzate come verde pubblico. Alcuni fabbricati sono utilizzati
dalla L.I.P.U. come centro di recupero per uccelli feriti. La parte
di fosso conservato è parzialmente utilizzata da associazioni
sportive calcistiche.
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