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Cronologia:
[a] 1321-1325: costruzione della cinta turrita scaligera, preesistente
al bastione sanmicheliano.
[b] 1538-1540: costruzione del bastione sanmicheliano; ricostruzione
delle cortine annesse.
1801-1802: demolizione del bastione sanmicheliano per opera dei napoleonici.
[c] 1836: costruzione del bastione e della cortina verso Porta Palio.
Committente/Progettista:
[a]: Cangrande I della Scala; maestro Calzaro.
[b]: Repubblica Veneta; Michele Sanmicheli.
[c]: Impero absburgico; FM. J. Radetzky, Franz von Scholl.
Proprietà:
Demanio dello Stato. In via di cessione al Comune di Verona (Legge
30.5.1989, n. 225).
Descrizione:
Bastione formato da terrapieno, originariamente ordinato per artiglieria,
cinto da muro di rivestimento distaccato alla Carnot, per la difesa
ravvicinata del fossato (con armi portatili), munito da caponiera
centrale a due piani (Blockhaus), per il fiancheggiamento
delle facce. Su entrambe le spalle del bastione i muri si ripiegano
ad arco per formare un orecchione. Sul rovescio dellorecchione
è disposta una porta per le sortite (originariamente con
ponte levatoio), in modo da essere sottratta alla vista dallesterno.
Allinterno i muri distaccati sono dotati di nicchie archeggiate
per la protezione dei fucilieri dai tiri dinfilata e di rimbalzo.
Il muro distaccato è rivestito da blocchi di tufo disposti
a opus poligonale.
Alla base del terrapieno il muro distaccato delimita
il cammino di ronda, protetto da traverse contro i tiri darcata.
Dalla strada di circonvallazione interna si giunge alle sortite,
attraverso due ampie poterne, disposte in corrispondenza dei fianchi
del bastione, sotto il terrapieno della cinta. Le poterne erano
praticabili da fanteria, cavalleria e artiglieria da campagna ippotrainata.
Originariamente, spalti a contropendenza disposti davanti alle cortine
consentivano le sortite in massa dei difensori. Sul fronte di gola,
dove il terrapieno si raccorda al piano stradale, si trova una polveriera
per luso giornaliero delle munizioni (Handpulvermagazin).
Stato di conservazione:
Il tratto di cinta che comprende i bastioni di San
Zeno e di San Bernardino, con le cortine annesse, è quello
che presenta il migliore stato di conservazione e di manutenzione
della cinta a destra dAdige, nonostante diffusi segni di degrado
nelle opere murarie. I danni più rilevanti sono la parziale
demolizione di parte dellorecchione sinistro del bastione
di San Bernardino, causata da un bombardamento aereo durante la
seconda guerra mondiale, e gli interramenti del fosso magistrale,
specialmente davanti alla cortina tra il Bastione di San Bernardino
e Porta Palio (parcheggio).
Osservazioni:
I sei bastioni di destra dAdige, ideati da Franz
von Scholl, rispecchiano il medesimo tipo fortificatorio, del
tutto innovativo e originale. Sono simili per forma, in pianta,
nei profili, e per lordinamento funzionale. Essi rispondono
a ragioni di economia costruttiva e ai più progrediti criteri
della difesa attiva, a ritorni offensivi (sortite).
Nel tratto di cinta che comprende i bastioni di
San Zeno e
di San Bernardino, la funzione a verde pubblico è stata recentemente
recuperata per opera dellassociazione Legambiente Volontariato,
la cui iniziativa ha posto fine a diffuse condizioni di degrado
fisico, sociale e ambientale. Il recente intervento di recupero
e riqualificazione, ancora in corso, è risultato dalla cooperazione
tra Legambiente, il Comune di Verona e la Fondazione Cariverona.
Sono state anche riaperte le poterne per accedere al cammino di
ronda.
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