Cronologia:
[a] 1321-1325: costruzione della cinta turrita scaligera, preesistente alla porta sanmicheliana.
[b] 1547-1557: costruzione della porta sanmicheliana.

Committente/Progettista:
[a]: Cangrande I della Scala; maestro Calzaro.
[b]: Repubblica Veneta; Michele Sanmicheli (operatori della sua cerchia?).

Proprietà:
   Demanio dello Stato. In via di cessione al Comune di Verona (Legge 30.5.1989, n. 225).

Descrizione:
   Porta urbana inserita nella cortina tra il Bastione di San Bernardino e il Bastione di Santo Spirito, in posizione quasi centrale, di poco spostata verso il primo bastione. La posizione era stata stabilita dalla preesistente porta medievale, che intercettava la via Postumia. La pianta è rettangolare, articolata su un grande androne aperto sul retrostante loggiato, verso città, nei quali si immettono il passaggio carraio centrale e i passaggi pedonali laterali, controllati dai due locali simmetrici riservati al corpo di guardia. L’edificio si eleva su due piani; al piano superiore si trovano altri locali per il ricovero del corpo di guardia. L’attuale copertura a terrazza sostituisce l'originaria copertura a tetto.

   Nel prospetto verso campagna sono rielaborati schemi compositivi desunti dal Teatro romano di Verona, adattati al tema dell’arco trionfale, col portale maggiore, al centro, e i portali laterali simmetrici. Il paramento, a bugnato e semicolonne di ordine dorico, è composto da elementi di tufo veronese, levigato, con fregi, busti di guerrieri, e altri ornamenti. Sul lato verso città l’opera è completata dal loggiato di ordine gigante, di tufo rustico bugnato, con sei archi, sorretti da monumentali pilastri con semicolonne. Il loggiato è composto da elementi di ordine dorico rustico, ed è ornato dalla trabeazione classica.

   La porta era dotata di ponti levatoi lignei (pedonale e carrabile), i quali battevano sul ponte di muratura che attraversava parte del fosso magistrale.

Stato di conservazione:
   I danni più rilevanti sono l’isolamento dalla cinta magistrale in conseguenza dell’apertura delle brecce laterali e l’interramento del fosso, attraversato dai rilevati stradali. L’originaria copertura lignea è stata sostituita dalla copertura a terrazza. Nell’insieme la porta si presenta in buone condizioni. Attualmente è in uso alla Società del Mutuo Soccorso.

Osservazioni:
   Porta Palio è considerata un capolavoro assoluto. È riportata nei trattati di architettura militare, fino all’Ottocento, come modello esemplare di porta urbana, sia per la sua funzionalità di elemento difensivo, sia per la sua connotazione estetica, rappresentativa della magnificenza civile. Vasari la definì "architettura nuova, bizzarra e bellissima". A Porta Palio Sanmicheli volle celebrare l’ingresso a Verona dalla via Postumia. L’architettura classica, dorica, richiama all'antico prestigio della città romana, e introduce alla sequenza dell’Arco dei Gavi e di Porta Borsari, che la via attraversa prima di assumere la funzione di decumano massimo e raggiungere l’antico foro (Piazza Erbe). Gli spazi interni evocano la grandiosa monumentalità imperiale. Il loggiato e la facciata interna sono un congedo solenne per chi si allontanava da Verona, un’immagine indimenticabile.

 

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