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Cronologia:
[a] 1321-1325: costruzione della cinta turrita scaligera, preesistente
al bastione sanmicheliano.
[b] 1512: edificazione di un piccolo baluardo di muratura e terra.
[c] 1533: costruzione del bastione sanmicheliano (denominato anche
Bastione Faler); ricostruzione delle cortine annesse.
1801-1802: demolizione del bastione per opera dei napoleonici.
[d] 1835: edificazione del bastione absburgico.
Committente/Progettista:
[a]: Cangrande I della Scala; maestro Calzaro.
[b]: Imperatore Massimiliano dAustria; progettista sconosciuto.
[c]: Repubblica Veneta; Michele Sanmicheli (operatori della sua cerchia).
[d]: Impero absburgico; FM. J. Radetzky, Franz von Scholl.
Proprietà:
Demanio dello Stato.
In via di cessione al Comune di Verona (Legge 30.V.1989, n. 225).
Descrizione:
Bastione pentagonale formato da terrapieno con
scarpate a pendenza naturale, cinto da muro di rivestimento distaccato
alla Carnot, con orecchioni e porte di sortita, caponiera centrale
a due piani, poterne di comunicazione ai due lati e una polveriera
per luso giornaliero sul fronte di gola. Il muro distaccato
e le altre opere murarie sono rivestite di conci di tufo veronese
a opus poligonale (per una descrizione più dettagliata,
si veda la scheda Bastione di San Bernardino).
Le cortine annesse, cinquecentesche, sono formate
da terrapieno e da muro di rivestimento aderente, con paramento
laterizio; il suo profilo è a scarpa, ossia in pendenza sino
allaltezza della cordonatura di pietra (toro). Il muro di
coronamento superiore, verticale, sostiene il parapetto di terra,
con scarpata a pendenza naturale. Il muro aderente è attraversato
da una galleria di contromina, provvista di spiragli per la luce
e per laria.
Stato di conservazione:
Le cortine e il piazzale del bastione, utilizzati
come verde pubblico, si presentano in buone condizioni. Il recente
intervento di riqualificazione, eseguito dal Comune di Verona, con
il contributo della Fondazione Cariverona, ha recuperato le scarpate
del terrapieno, i cammini di ronda e il rimanente fossato, eliminando
la vegetazione spontanea e quella piantumata in modo incongruo.
Questi spazi non sono ancora accessibili. I danni più rilevanti
sono lapertura della breccia nella cortina tra il Bastione
di Santo Spirito e il Bastione dei Riformati (via Città
di Nimes), la chiusura della poterna sinistra del Bastione dei Riformati
con una struttura di cemento armato (bunker risalente alla seconda
guerra mondiale), linterramento di gran parte del fosso magistrale
per la sistemazione dei parcheggi.
Osservazioni:
I sei bastioni di destra dAdige, ideati
da Franz von Scholl,
rispecchiano il medesimo tipo fortificatorio, del tutto innovativo
e originale. Sono simili per forma, in pianta, nei profili, e per
lordinamento funzionale. Essi rispondono a ragioni di economia
costruttiva e ai più progrediti criteri della difesa attiva,
a ritorni offensivi (sortite).
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