|
Cronologia:
[a] 1593-1596: costruzione della chiesa e del monastero.
[b] sec. XVIII (metà): restauro e ampliamento del monastero.
[c] 1805-1810: soppressione del convento per decreto napoleonico;
gli edifici sono demanializzati e destinati all’uso militare.
[d] 1814-1866: è mantenuto l’uso militare del complesso
conventuale demanializzato con successive sistemazioni e adattamenti
per diversi usi (magazzino, caserma, provianda).
Committente/Progettista:
[a] Ordine dei Frati Minimi / progettista sconosciuto.
[b] Ordine dei Frati Minimi / progettista sconosciuto.
[d] Impero absburgico / progettisti sconosciuti.
Proprietà:
Demanio dello Stato. In concessione all’Università
degli Studi di Verona.
Descrizione:
Nell’assetto ottocentesco l’originario
complesso conventuale è ancora completamente identificabile;
è composto dalla chiesa, trasformata in magazzino, e dall'annesso
chiostro quadrangolare. Una corte minore, rettangolare, è
annessa al lato occidentale, dietro l’abside della chiesa.
L’insieme dei fabbricati si eleva su due, tre piani. All’interno
del chiostro, i cui archi sono stato chiusi per adattarlo all’uso
militare, si nota l’aggiunta di due corpi scala cilindrici,
sporgenti sul lato orientale.
La sistemazione è da riferire alla destinazione
del complesso conventuale a magazzino delle Monture Militari. La
vasta pertinenza ortiva a forma di trapezio, confinante a sud con
la Cinta Magistrale (mura scaligere presso Porta
della Vittoria) era originariamente inedificata. Nell’assetto
absburgico (post 1860), sui lati orientale e meridionale del grande
piazzale recintato, sono disposti ben 18 forni da campagna (Feldbäckerein),
per la produzione del pane. Essi erano allestiti con funzione sussidiaria
del grande Stabilimento
della Provianda di Santa Marta, in Campo Marzo.
Stato di conservazione:
Danneggiato dai bombardamenti aerei della seconda
guerra mondiale, il complesso conventuale è stato restaurato
negli anni '60 del Novecento, per sistemarlo a sede universitaria.
Il grande spazio annesso è stato interamente occupato da
nuovi fabbricati, anch’essi destinati all’Università.
Osservazioni:
La costruzione della chiesa e del monastero per
l’Ordine dei Frati Minimi di San Francesco di Paola iniziò
nell’anno 1593; la chiesa fu consacrata nel 1596. Il complesso
conventuale era ancora in corso di costruzione nell’anno 1600;
fu restaurato e ampliato intorno alla metà del sec. XVIII.
Per decreto napoleonico, negli anni 1805-1810, chiesa
e monastero furono soppressi, demanializzati e destinati all’esercito.
In epoca absburgica, confermato l’uso militare, si succedettero
diverse destinazioni. Negli anni 1838-1840 il complesso conventuale
di San Francesco, assieme ai vicini edifici demanializzati di Santa
Maria della Vittoria Vecchia e Nuova (vedi schede Caserma
Porta Vittoria e Caserma
Campostrini), era destinato a Magazzino delle Monture; tutti
dipendevano dal magazzino
principale di San Cristoforo, in via Cantarane.
È incerta, negli anni verso il 1850, una
temporanea destinazione ad arsenale di artiglieria; mentre è
documentata la sistemazione a caserma di fanteria per 1073 uomini.
Negli anni successivi al 1860, una batteria di 18 forni da campagna
venne allestita lungo il recinto del grande piazzale annesso a meridione.
Essi erano composti dalle tettoie per la custodia della farina,
per l’impasto e la lievitazione, dai forni veri e propri (Glenk’schen
Oefen), e dal magazzino per il pane.
I forni da campagna qui allestiti in modo permanente
probabilmente entrarono in esercizio prima della costruzione del
vicino Stabilimento della Provianda di
Santa Marta, ultimato nel 1865; vennero poi conservati con funzione
sussidiaria, in caso di guerra, per l’approvvigionamento della
piazzaforte e dell’armata sul campo di battaglia.
Dopo il 1866, si insediò nella caserma
l’Ottavo Reggimento di Artiglieria da Campagna del Regno d’Italia.
|