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Cronologia:
[a] inizio sec. XIII: costruzione della chiesa di San Cristoforo
e del convento.
[b] 1805-1810: il convento e la chiesa sono demanializzati e destinati
a caserma, per decreto napoleonico.
[c] 1820-1821: ristrutturazione dell’intero complesso conventuale
per l’edificazione del nuovo Magazzino delle Monture Militari
absburgiche.
[d] 1853: trasferimento del Magazzino delle Monture, nuova destinazione
a caserma d'artiglieria.
Committente/Progettista:
[a] Ordine degli Umiliati / progettista sconosciuto
[c] Impero absburgico; J.M. Frimont von Palota (Comandante Generale
nelle Venezie) / capitano Joseph Beredl (Direttore della Genie
Direction di Verona).
[d] Impero absburgico; F.M. Radetzky (Comandante d’Armata)
/ tenente colonnello Conrad Petrasch (Direttore della Genie
Direction di Verona).
Proprietà:
Comune di Verona.
Descrizione:
Nell’assetto ottocentesco, absburgico, il
complesso era originariamente destinato a Magazzino delle Monture
Militari. Si trattava del servizio istituito nel 1767 (Monturs-Ökonomie-Kommission)
al quale spettava l’amministrazione, la produzione, la conservazione,
la somministrazione di molteplici generi di equipaggiamento per
l’armata: vestiario, armamento, letti, utensili da campagna,
finimenti e accessori vari per i cavalli.
Il Magazzino delle Monture era composto dal corpo
rettilineo a tre piani (uffici e magazzini) prospettante su via
don Mazza, e dai corpi disposti sui lati della corte rettangolare
retrostante (magazzini), elevati su uno o su due piani. La testata
orientale del corpo di fabbrica principale, con l’ala retrostante
a essa perpendicolare delimita una seconda corte, chiusa sugli altri
due lati da un muro di recinzione lambito dal Fiumicello di Montorio.
Nella disposizione interna degli edifici è adottato lo schema
a corridoio laterale, con loggiato, per il disimpegno dei vani in
successione.
Il prospetto su via don Mazza, disegnato in stile
neoclassico, è modulato dal leggero scarto in avanti dei
tratti con i portali d’ingresso ad arco, ornati al piano terra
da paramento a intonaco a bugnato liscio. Ragguardevole era il loggiato
ad archi e pilastri, su due ordini, del prospetto sul cortile.
Stato di conservazione:
Il complesso è stato parzialmente distrutto
e danneggiato dai bombardamenti del 1945; si conserva l’ala
prospettante su via don Mazza, ristrutturata e trasformata in un
complesso di alloggi per anziani (AGEC), e uffici vari (U.L.SS.
20 e altri enti). Lo spazio della corte demolita è stato
occupato da varie costruzioni residenziali.
Osservazioni:
Frati e suore degli Umiliati, acquistate alcune
case, qui si stabilirono nel 1214; successivamente edificarono la
chiesa di San Cristoforo e il convento annesso. In seguito i frati
si trasferirono a Santa Maria della Giara, mentre le monache rimasero
in loco. Soppresso il monastero delle Umiliate nel 1570, nel convento
si insediarono le Benedettine, che vi rimasero fino al 1810, quando
il convento e la chiesa, demanializzati da Napoleone Bonaparte,
furono destinati a caserma.
In epoca absburgica l’edificio fu quasi
interamente ricostruito. Scrive Da Persico nel 1822: “Nella
via detta di Cantarane, del monastero e della chiesa di San Cristoforo
si è testé compiuto un ampio e magnifico magazzino
sulla forma di quello di Praga, a ricetto dei militari vestiti e
di altri equipaggi, per fornire le truppe stazionate nel Regno Lombardo-Veneto”.
Negli anni cinquanta ospitò la Scuola di
Artiglieria dello Stato Maggiore (Artillerie-Stabs-Schule),
precedentemente sistemata a Castel Vecchio.
Nella pianta di Verona del 1850 l’edificio
è indicato come Biblioteca Comunale.
Nell’anno 1853 si prevedeva la sistemazione
di una nuova caserma d’artiglieria, per 540 uomini, ristrutturando
e ampliando l’edificio di San Cristoforo, dismesso dalle monture.
Nei locali al piano terra avrebbero dovuto essere sistemate 4 batterie
complete, sul piede di guerra, con i carreggi e i finimenti da traino.
Il progetto non venne attuato.
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