Cronologia:
[a] 1321-1325: costruzione della cinta turrita scaligera, preesistente al bastione sanmicheliano.
[b] 1530-31: costruzione del bastione sanmicheliano (denominato anche Bastione Barbarigo); costruzione della cortina tra il bastione e Porta Nuova.
1801-1802: demolizione del bastione per opera dei napoleonici.
[c] 1836: edificazione del bastione absburgico.

Committente/Progettista:
[a]: Cangrande I della Scala; maestro Calzaro.
[b]: Repubblica Veneta; Michele Sanmicheli.
[c]: Impero absburgico; FM. J. Radetzky, Franz von Scholl.

Proprietà:
   Demanio dello Stato. In via di cessione al Comune di Verona (Legge 30.V.1989, n. 225).

Descrizione:
   Bastione pentagonale formato da terrapieno con scarpate a pendenza naturale, cinto da muro di rivestimento distaccato alla Carnot, con orecchioni e porte di sortita, caponiera centrale a due piani, poterne di comunicazione ai due lati e una polveriera per l’uso giornaliero sul fronte di gola. Il muro distaccato e le altre opere murarie sono rivestite di conci di tufo veronese a opus poligonale (per una descrizione più dettagliata, si veda la scheda Bastione di San Bernardino).

   Le cortine annesse, cinquecentesche, sono formate da terrapieno e da muro di rivestimento aderente, con paramento laterizio; il suo profilo è a scarpa, ossia in pendenza sino all’altezza della cordonatura di pietra (toro). Il muro di coronamento superiore, verticale, sostiene il parapetto di terra, con scarpata a pendenza naturale. Il muro aderente è attraversato da una galleria di contromina, provvista di spiragli per la luce e per l’aria.

Stato di conservazione:
   In questo bastione sono notevoli le trasformazioni avvenute durante la seconda guerra mondiale: le due poterne sono state completamente incorporate, assieme al cammino di ronda dei fianchi, in imponenti bunker di calcestruzzo. Attualmente, la poterna destra è inutilizzata e inaccessibile; la poterna sinistra è ancora in uso all’Esercito.

   Altre trasformazioni sono: le modifiche del terrapieno per la sistemazione del parco pubblico attrezzato e del campo giochi (Parco Raggio di Sole); la costruzione di fabbricati di servizio al campo giochi, sul terrapieno; demolizione di un tratto del muro distaccato (a seguito di un bombardamento durante la seconda guerra mondiale), sulla faccia destra, e sua ricostruzione con getto di calcestruzzo; estesi interramenti del fosso magistrale; l’apertura di una breccia nella cortina tra il Bastione della Santissima Trinità e il Bastione di San Francesco (via Franco Faccio). Lo spazio esterno del bastione è occupato, in modo esclusivo, da associazioni sportive calcistiche.

Osservazioni:

   Il bastione sanmicheliano fu edificato al posto della scaligera Porta di Santa Croce. La costruzione del muro turrito che delimitò la Cittadella viscontea (1390-1395), modificò l’uso e la denominazione della Porta di Santa Croce, che divenne la Porta della Cittadella.

   I sei bastioni di destra d’Adige, ideati da Franz von Scholl, rispecchiano il medesimo tipo fortificatorio, del tutto innovativo e originale. Sono simili per forma, in pianta, nei profili, e per l’ordinamento funzionale. Essi rispondono a ragioni di economia costruttiva e ai più progrediti criteri della difesa attiva, a ritorni offensivi (sortite).

 

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