Cronologia:
[a] 1321-1325: costruzione della cinta scaligera, preesistente al bastione.
[b] 1548: edificazione del bastione; integrazione delle cortine turrite medievali e disposizione dei terrapieni all’interno delle medesime cortine.
[c] 1839: rafforzamento del bastione e adattamento alle nuove esigenze difensive; costruzione della polveriera annessa per il tempo di guerra, presso il fronte di gola del bastione.

Committente/Progettista:
[a]: Cangrande I della Scala; maestro Calzaro.
[b]: Repubblica Veneta; Michele Sanmicheli.
[c]: Impero absburgico; FM. J. Radetzky, Franz von Scholl.

Proprietà:
   Demanio dello Stato. Il bastione e le cortine annesse sono tuttora in uso all’Esercito (Caserma Riva di Villasanta). Gli spazi esterni, in uso ad associazioni sportive, sono in via di cessione al Comune di Verona (Legge 30.5.1989, n. 225).

Descrizione:
   Bastione di muratura e terra, a tracciato pentagonale, munito di piazze basse disposte nei due fianchi per le artiglierie a cielo aperto. Le due piazze basse erano difese da merloni arrotondati agli spigoli. Il muro di rivestimento, rivestito con paramento laterizio, ha uno spessore di 8 metri; il suo profilo è a scarpa, ossia in pendenza sino all’altezza della cordonatura di pietra (toro). Il muro di coronamento superiore, verticale, sostiene il parapetto di terra, con scarpata a pendenza naturale. Il muro di rivestimento è attraversato da una galleria di contromina, provvista di spiragli per la luce e per l’aria.

   Nell’Ottocento il bastione è stato riordinato con la disposizione sul piazzale di una traversa casamattata. In prossimità del bastione, all’interno, era annessa una polveriera per il tempo di guerra.

   Capolavoro della fortificazione sanmicheliana, è uno degli ultimi bastioni edificati dal maestro veronese, superstite alle demolizioni napoleoniche.

Stato di conservazione:
   Il bastione si presenta in buono stato di conservazione. All’interno, nelle cortine collaterali, sono scomparsi i terrapieni. All’esterno, il fossato fra il Mezzo Bastione della Catena Superiore e il saliente del Bastione di Spagna è stato completamente interrato, ed è perciò visibile solo la parte superiore della cinta magistrale. A nord lo spazio esterno è usato per attività sportive che hanno richiesto l’inserimento di vegetazione e di attrezzature (torri-faro per l’illuminazione), in contrasto con l’ambiente fortificatorio. Nella cortina tra il Bastione di Spagna e il Bastione di San Procolo è stata aperta una breccia (via Tommaso da Vico); in corrispondenza di questa il fossato è attraversato dal rilevato stradale.

Osservazioni:
   Il complesso del Bastione di Spagna, benché ormai inutilizzato dall’esercito, non è visitabile. È possibile vedere il bastione e le cortine medievali soltanto dall’esterno.
 

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