Cronologia:
[a] 1622: costruzione dell’ospedale militare (xenodochium pro militibus).
[b] 1635: restauro e ampliamento dell’ospedale militare.
[c] 1814-1866: mantenimento della destinazione d’uso militare, come caserma e deposito.

Committente/Progettista:
[a] Repubblica Veneta; Andrea Paruta, Provveditore Generale di Terraferma / progettista sconosciuto.
[b] Repubblica Veneta; Alvise Zorzi, Provveditore generale di Terraferma / progettista sconosciuto.
[c] Impero absburgico / —

Descrizione:
   L’ospedale delle milizie venete (hospitalis pro militibus aegrotantibus), destinato a deposito dell’esercito in epoca absburgica, prospettava sull’attuale via Tezone (di fronte a vicolo Terese). Era un piccolo edificio a pianta rettangolare su due piani, con corte retrostante, inserito nell’isolato urbano.

   Sulla facciata era collocato, in nicchia, il busto di Alvise Zorzi, Provveditore Generale di Terraferma, con la targa marmorea soprastante, ornata di emblemi guerreschi e trofei, con la seguente iscrizione:
“Viator Suspice Aspice Perlege / Xenodochium Pietati Constructum / Nunc Pubblica Auctoritate / Confirmatum Amplificatum / Ab Aloysio Georgio Summo / Venetae Militiae Imperatore / Viro Integerrimo Sapientissimo / ... pacis vindicatae / ... An. MDCXXXV.”

   All’interno dell’ospedale era disposta una piccola cappella con crocefisso affrescato.

Stato di conservazione:
    L’Ospedaletto Vecchio è stato demolito e sostituito da edifici residenziali (anni '20-'30 del Novecento).

Osservazioni:
    Nel 1622 per iniziativa del Provveditore Generale di Terraferma Andrea Paruta fu allestito un nuovo ospedale per i soldati, diretto dal chirurgo Bernardo Viviani. Precedentemente i soldati ammalati erano ricoverati all’Ospedale della Misericordia, e i soldati feriti erano ricoverati nell’Ospedale della Pietà. (v. Vittorio Fainelli, Ospedali, Storia degli ospedali di Verona dai tempi di San Zeno ai giorno nostri, Verona, 1957, pag.220).

   L’ubicazione in via Tezone è indicata con precisione da Don Antonio Pighi in una lettera del 1876 (Archivio Storico Veronese, vol. III, 1879, pag. 9), nella quale lamenta il danneggiamento della lapide che sormontava il busto di Alvise Zorzi, murata nell’edificio in quell’anno adibito a deposito d’asfalti. Dopo la sistemazione di un nuovo ospedale per le milizie in una delle Caserme del Pallone, nel 1703, probabilmente l’Ospedaletto Vecchio fu destinato a caserma.

   Nella pianta del Filosi del 1737-1752 è indicato come Ospitale Vecchio per le Milizie. Durante la prima occupazione austriaca, nell’anno 1798, è mantenuta ancora la destinazione originaria, con la denominazione Regiments Spittal in der Cittadella. Dal 1838 è documentata la destinazione a caserma, confermata nella pianta di Verona stampata nel 1865 (Penuti) e rielaborata per uso militare: nella legenda aggiunta, al n° 164 l’antico edificio veneto è indicato come Infanterie Caserne Ospedaletto. Si trattava, probabilmente, di una caserma sussidiaria, che all’occorrenza poteva essere usata anche come deposito.

   Nella toponomastica attuale via Ospital Vecchio è la via sulla quale era situata la Caserma Tezone; mentre l’attuale via Tezone è la via dove era situato l’Ospedale delle Milizie Venete.

 

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