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Cronologia:
[a] 1834-1835: allestimento del primo bagno militare nel
ramo secondario dell’Adige presso San Pancrazio al Porto (riva
sinistra).
[b] 1859: è documentata l'esistenza della nuova scuola di
nuoto (probabilmente edificata dopo il 1850).
Committente/Progettista:
[a] Impero absburgico; F.M. J. Radetzky (Comandante d’Armata)
/ maggiore Johann von Hlavaty (Direttore dei lavori di fortificazione
a Verona); capitano Joseph Gläser (in servizio alla Direzione
dei lavori di fortificazione a Verona).
[b] Impero absburgico / —
Descrizione:
La scuola di nuoto era situata all’esterno
del recinto difensivo della Stazione
Ferroviaria di Porta Vescovo, in adiacenza al fronte sud-orientale,
qui rientrante. Lo stabilimento occupava un vasto spazio rettangolare
(metri 245 x 75), conformato come luogo di addestramento, di esercizio
fisico e di svago.
Dall’ingresso, nel mezzo del fronte orientale,
un viale attraversava un giardino geometrico, con aiuole a contorni
alberati, e un piccolo piazzale col chiosco. Al termine del viale,
lo stabilimento balneare (metri 72 x 60), era racchiuso da bassi
edifici perimetrali a portico, aperti verso l’interno, e dotati
di spogliatoi in serie.
Questi erano disposti anche sull’asse mediano,
in modo da delimitare due piscine rettangolari, separate.
All’esterno, nel settore occidentale, un
altro giardino, a disegno naturalistico, con vialetti irregolari,
una collinetta e piantumazioni a gruppo, completavano l’originale
stabilimento militare.
Stato di conservazione:
Completamente demolita; la scuola di nuoto austriaca
è raffigurata nella sequenza storica delle carte topografiche
dell’Istituto Geografico Militare (I.G.M.) in scala 1/25.000,
fino all’edizione del 1935, pur senza il giardino occidentale,
già occupato dall’ampliamento del nodo ferroviario.
Osservazioni:
Secondo il progetto del capitano Joseph Gläser,
il primo bagno militare venne realizzato a Verona negli
anni 1834-1835 sfruttando un ramo secondario dell’Adige, oggi
scomparso, che si distaccava presso San Pancrazio al Porto. Accanto
alla riva sinistra, regolato con opere idrauliche, si ottenne un
bacino ad acqua corrente, che non venne dotato di impianti di servizio.
Era tuttavia idoneo all’addestramento dei Pontonieri addetti
alla costruzione dei ponti da guerra, i quali necessariamente dovevano
essere provetti nuotatori. Il bagno rispondeva anche a
generali esigenze igieniche di esercizio fisico, proficuo alla salute
dei soldati.
L’utilità dello stabilimento è
convalidata dal successivo impianto, probabilmente poco dopo il
1850, della Schwimmschule, situata a sud del complesso
ferroviario della Stazione
di Porta Vescovo. Le piscine erano alimentate da un canale derivato
dal fiumicello di Montorio. La studiata configurazione architettonica,
con giardini, viali alberati, chiosco, fa intendere come il nuovo
bagno fosse istituito anche come luogo di svago, per il
benessere e il refrigerio delle truppe, oltre che per la Scuola
di Nuoto dei Pontonieri, i cui reparti, a turno, vi tenevano le
esercitazioni. La presenza di spogliatoi, attorno alle piscine,
ritenuti superflui per l’uso esclusivo di soldati, può
far supporre che lo stabilimento fosse accessibile, se non al pubblico,
almeno alle famiglie dei militari.
Ulteriore conferma dello speciale interesse dell’esercito
absburgico per gli stabilimenti balneari lo si ravvisa nella costruzione
dell’altro impianto nei giardini antistanti all’Arsenale
della Campagnola.
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