Cronologia:
[a] 1451-1481: costruzione della chiesa di San Bernardino da Siena, con il chiostro antistante, e del monastero articolato su più chiostri.
[b] 1529-1538: costruzione della cappella Pellegrini (incompiuta).
[c] 1793-1795: completamento e restauro della cappella Pellegrini.
[d] 1805-1810: per decreto napoleonico il convento viene soppresso e demanializzato, e dato in affitto per vari usi.
[e] 1838-1840: gli edifici conventuali demanializzati del settore occidentale sono destinati a magazzino dei letti militari (Bettenmagazin).

Committente/Progettista:
[a] Ordine dei Minori Osservanti / Giovanni da Capistrano.
[b] Margherita Pellegrini / Michele Sanmicheli.
[c] Feldmaresciallo Carlo Pellegrini / Bartolomeo Giuliari, architetto.
[e] Impero absburgico; F.M. J. Radetzky (Comandante d’Armata) / —

Proprietà:
   Provincia Veneta dei Frati Minori di S. Antonio

Descrizione:
   In epoca absburgica il magazzino erariale per i letti militari (Bettenmagazin), dipendeva dal Servizio delle Monture; i letti, chiamati assi o tavolacci, erano composti da tre tavole di abete larghe circa 25 centimetri, e lunghe 190 centimetri, che venivano accostate e appoggiate su due cavalletti.

   Il magazzino occupava solo la parte occidentale del vasto monastero demanializzato. Dalla strada di San Bernardino (in seguito ampliata; oggi piazza San Francesco), si accedeva attraverso il fronte meridionale a una corte rettangolare, attorno alla quale erano disposti edifici, di uno o due piani, in parte porticati. Sul lato opposto dell’ingresso, verso nord, si connetteva un lungo corpo di fabbrica lineare, concluso da un piccolo edificio porticato sul fondo della corte, chiusa da un alto muro di recinzione. Il muro costeggiante l’attuale via Aurelio Saffi in origine si affacciava sulla vastissima pertinenza ortiva esterna del convento, estesa sino alla Cinta Magistrale (Bastione di San Bernardino).

Stato di conservazione:
   La parte occidentale del monastero, reintegrata nel convento, è quasi completamente conservata, tranne la grande corte d’ingresso, verso est, in parte demolita per tracciare via Saffi, aperta nel primo Novecento.

Osservazioni:
   La costruzione della chiesa di San Bernardino da Siena e del vasto complesso conventuale, con più chiostri, avviene negli anni tra il 1451 ed il 1481; il portale della chiesa, attribuito a Mastro Modesto, è del 1474.

   È condivisibile l’osservazione di Armanno Amadio sull’aspetto del complesso conventuale:
   “Di pari passo con la chiesa, era stato edificato anche il convento dei frati. Questo complesso e imponente fabbricato fu ideato come una vera e propria fortezza. Le statue di San Francesco, San Bernardino e Santa Chiara, collocate proprio sopra il muro perimetrale, all’ingresso del convento, sembrano quasi sentinelle che vigilano il monastero. Come sentinelle infatti sono armate: San Francesco della croce; San Bernardino, del monogramma del nome di Gesù, che egli mostra a tutte le genti”.

   Più avanti, Amadio ipotizza la suggestiva attribuzione a San Giovanni da Capistrano:
   “...tutta la fabbrica è saviamente organizzata e rispondente agli scopi di una comunità attiva e solerte, divisa nei suoi settori, come un vero quartiere militare: settori aperti e di clausura, per studiare e lavorare, con tre chiostri grandi e uno piccolo, allineati lungo l’asse della chiesa; con i servizi relativi all’ospitalità e d’infermeria, allietati da porticati e logge con giardini. Tanta logica, tanta sapiente organizzazione, un ordine così rigoroso non poteva venire che dalla mente di un condottiero, di un capitano che avesse da costruire l’accampamento e le difese per il suo esercito. Perciò viene fatto di pensare senz’altro a quel grande uomo e grande santo che fu San Giovanni da Capistrano. Egli fu infatti l’infaticabile predicatore, compagno di Bernardino, che vagò per l’Europa, l’Oriente e perfino l’Africa... per diffondere la dottrina della «Osservanza» e per combattere contro l’eresia. La storia lo ricorda impegnato contro l’eresia degli Hussiti e come grande animatore della crociata contro i Turchi, conquistatori di Costantinopoli (1453). Contro di essi guidò i suoi crociati e combatté ...nella grande battaglia di Belgrado (1456)... Altre notizie o circostanze sembrano avvalorare l’ipotesi che vuole il Capistrano autore del disegno del convento. È accertata la sua presenza a Verona, nel 1451, quando i veronesi, dietro sua esortazione e inoltre commossi dai suoi miracoli, decisero l'erezione della chiesa e del convento seguendo nella scelta del terreno la «designazione» fatta dal Capistrano con fra’ Gumberto e altri. L’attività di architetto svolta dal Capitano è ammessa anche dai frati, per tradizione costante.”
(Armanno Amadio, La chiesa e il convento di S. Bernardino, Verona, Edizioni di “Vita Veronese”, 1957, pp. 13-14).

   Altre ragioni di interesse storico e artistico non sono trascurabili: gli affreschi di Domenico Morone nella Biblioteca, costruita nel 1493; e, nel Cinquecento, la celebre opera sanmicheliana. Negli anni 1529-1538 Margherita Pellegrini fa erigere, su disegno di Michele Sanmicheli, la meravigliosa cappella a pianta circolare, decorata da finissimi marmi intagliati, che tuttavia rimane incompiuta. Verrà poi integrata e restaurata per volere del feldmaresciallo absburgico Carlo Pellegrini, Direttore Generale delle Fortificazioni, negli anni 1793-1795, su disegno di Bartolomeo Giuliari. Durante il medesimo restauro venne inserita nel pavimento la lapide che riferisce la costruzione della cappella all’anno 1544.

   Nel 1797 i francesi di Bonaparte adibirono la chiesa e il convento a ospedale militare. Il convento fu soppresso nel 1810, demanializzato e affittato. La chiesa rimase al culto come sussidiaria di San Zeno Maggiore; le corti dei chiostri furono usate come cimitero, dal 1810 al 1828.

   In epoca absburgica, la destinazione del settore occidentale del monastero demanializzato a magazzino dei letti militari (Bettenmagazin) è documentata già negli anni 1838-1840. Nella pianta di Verona edita nel 1850, rielaborata per uso militare negli anni 1852-1853, la destinazione è confermata, come nelle successive piante di Verona degli anni 1856 e 1865, pubblicate da Penuti; in queste ultime al n. 148 del repertorio degli edifici militari di ragione erariale è indicato il Magazzino d’Asse di San Bernardino. Le asse, o tavolacci, facevano parte dei generi di casermaggio amministrati dal Servizio delle Monture, il cui ufficio principale era nel Magazzino di San Cristoforo, presso Campo Marzo.

   Nel 1848 anche la chiesa fu destinata a usi militari; fu riaperta al culto nel 1858. Il complesso conventuale fu progressivamente restituito ai frati negli anni 1888-1901.

 

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