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Cronologia:
[a] 1321-1325: costruzione della cinta turrita scaligera, preesistente
alla porta sanmicheliana.
[b] 1535: costruzione della porta sanmicheliana e delle cortine annesse.
[c] 1854: ricomposizione planimetrica e figurativa dei prospetti per
laggiunta dei fornici carrai laterali.
Committente/Progettista:
[a]: Cangrande I della Scala; maestro Calzaro.
[b]: Repubblica Veneta; Michele Sanmicheli (operatori della sua cerchia?).
[c]: Impero absburgico; FM. J. Radetzky, Franz von Scholl.
Proprietà:
Demanio dello Stato.
In via di cessione al Comune di Verona (Legge 30.V.1989, n. 225).
Descrizione:
Porta urbana con funzione di cavaliere, inserita
nella cortina tra il Bastione
dei Riformati e il Bastione della
Santissima Trinità, nel mezzo della cortina. La posizione
mediana generò il grande asse stradale da Porta Nuova ai
Portoni di Piazza Bra. Porta Nuova sostituì la vicina Porta
di Santa Croce, chiusa da alcuni anni.
La pianta, rettangolare, è articolata sul
grande androne con pilastri nel quale si immetteva il passaggio
carraio centrale; lateralmente erano disposti un passaggio pedonale
laterale e vani per il corpo di guardia. Laggiunta dei due
fornici carrabili, nellOttocento, ha modificato limpianto
planimetrico.
La porta si eleva su un solo piano. Sulla copertura
a terrazza, con torrette circolari poste sugli angoli, le postazioni
di artiglieria erano protette da merloni disposti sui fianchi.
Il prospetto verso campagna riprende lo schema
compositivo classico dellarco trionfale, col portale maggiore
centrale e due piccoli portali ad arco laterali, ai quali sono stati
aggiunti, nellOttocento altri due grandi archi laterali. La
facciata, di ordine dorico, con trabeazione a timpano, è
interamente rivestita di conci di pietra rustica. Sul coronamento,
il leone di San Marco è stato sostituito dal gruppo scultoreo
con i due grifoni, tra i quali campeggia lo stemma con laquila
bicipite, poi abrasa. Sul lato verso città, il prospetto
di ordine dorico rustico, con paramento di laterizio e tufo, rispecchia
il prospetto verso campagna, con laggiunta, ai lati, di due
finestre e due portali minori ad arco, elimintati con la trasformazione
ottocentesca, per inserire i due grandi fornici carrai arcuati.
La porta era dotata di ponti levatoi lignei (pedonale
e carrabile), i quali calavano sul ponte fisso di muratura, che
attraversava parte del profondissimo fosso magistrale.
Stato di conservazione:
I danni più rilevanti sono lisolamento dalla
cinta magistrale in conseguenza dellapertura delle brecce
laterali, e linterramento del fosso, attraversato dai rilevati
stradali. Nellinsieme la porta si presenta in buone condizioni;
è stata recentemente oggetto di restauro conservativo da
parte della Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici;
attualmente si sta riportando alla luce parte del ponte ottocentesco.
Osservazioni: Scipione Maffei, nella
Verona Illustrata, scrive a proposito di Porta Nuova: "...tutto
è grave e robusto, come alla qualità della fabrica
si conviene" (vol. IV, cap. V), riferendosi sia allarchitettura
delle facciate monumentali, sia alla disposizione interna, esemplarmente
consone alla funzione difensiva e rappresentativa della porta urbana.
I grandi blocchi di pietra bugnata, la robusta orditura, evocano
la struttura dellAnfiteatro romano, il più noto monumento
veronese, con il quale Sanmicheli volle stabilire una connessione
figurativa e urbanistica: fu il grande architetto veronese a progettare,
anche per ragioni militari, il grande asse stradale rettilineo diretto
verso i Portoni della Bra e la Torre Pentagona.
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