Cronologia:
[a] 1321-1325: costruzione della cinta turrita scaligera, preesistente alla porta cinquecentesca.
[b] 1540-1542: edificazione della porta sanmicheliana.

Committente/Progettista:
[a]: Cangrande I della Scala; maestro Calzaro.
[b]: Repubblica Veneta; Michele Sanmicheli (operatori della sua cerchia, attribuzione a Pietro Paolo Sanmicheli).

Proprietà :
   Demanio dello Stato. In via di cessione al Comune di Verona (Legge 30.5.1989, n. 225).

Descrizione:
   Porta urbana inserita nella cortina tra il Cavaliere di San Zeno e il Bastione di San Zeno, in prossimità di quest’ultimo. La posizione, stabilita ex novo, è intermedia rispetto alle preesistenti porte medievali: Porta Nova o di Santo Zenone presso la rondella di San Procolo, dove confluivano le strade provenienti da Brescia e dal Chievo (Bussolengo); Porta di San Massimo, nella posizione del cinquecentesco Cavaliere di San Zeno, attraversata dalla strada proveniente dalla omonima località. La pianta è quadrata, articolata sul grande androne centrale, voltato, nel quale si immette il passaggio carraio; lateralmente sono disposti un passaggio pedonale laterale e il vano per il corpo di guardia. È disposta su due piani: al piano superiore si trovano altri locali per il ricovero del corpo di guardia. La copertura è a tetto.

   I prospetti riprendono lo schema compositivo classico dell’arco trionfale, con arco maggiore centrale e portali laterali simmetrici. Le facciate, di laterizio e di pietra rustica, sono composte da elementi di ordine dorico, da fregi e altri elementi ornamentali (scudi, targhe, medaglioni). La porta era dotata di ponti levatoi lignei (pedonale e carrabile), i quali calavano sul ponte permanente di muratura, che attraversava parte del fosso magistrale.

Stato di conservazione:
   La porta, in concessione al Comitato del Bacanal (che organizza il tradizionale Carnevale veronese) si presenta in buone condizioni. Il danno più rilevante è l’apertura della breccia nella cortina adiacente per l’attraversamento stradale (via Porta San Zeno), e la conseguente separazione dalle mura. Il fosso magistrale è stato completamente interrato, ed è visibile solo parte del ponte.

Osservazioni:
   Scipione Maffei, nella Verona Illustrata, scrive a proposito della Porta di Santo Zenone: "...soda, magnifica e ben architettata, in quadro anch’essa, sarebbe, come dice il Vasari, molto osservabile in altre città, ma qui è offuscata dall’altre...[Porta Palio e Porta Nuova — n.d.r.]" (vol. IV, cap. V, p. 201).
 

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