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Cronologia:
[a] 1610-1614: prima fase di costruzione (portico al piano
terra e tratto centro-occidentale del piano superiore).
[b] 1819-1820: completamento della facciata.
[c] 1836-1853: conclusione del fabbricato.
Committente/Progettista:
[a] Accademia dei Filotimi; Comunità di Verona (Capitano
di Verona Giovanni Mocenigo) / Domenico Curtoni, architetto.
[b] Congregazione Municipale / Giuseppe Barbieri, architetto.
[c] Congregazione Municipale / Enrico Storari, ingegnere.
Proprietà:
Comune di Verona.
Descrizione:
L’ordine inferiore è formato dal
grande portico a bugnato rustico, con archi su 13 campate, che contiene
al suo interno uno spazio maestoso, coperto da volte policentriche
assai ribassate, pensato per le rassegne delle truppe e per gli
esercizi marziali e di cavalleria.
L’ordine superiore è scandito da
semicolonne doriche binate, su 15 campate. In esse sono inquadrate
le finestre con timpano e sopraluce; nel tratto mediano, su cinque
campate, campeggiano grandi finestre arcuate. Sopra di esse, l’attico
con finestre, stemmi e targhe marmoree, sormonta la possente trabeazione
classica. Nell’insieme dell’edificio si avverte l’eredità
figurativa dell’architettura sanmicheliana.
Stato di conservazione:
Recentemente restaurato e ampliato come palazzo
dei congressi (anno 2002).
Osservazioni:
Al piano terra, originariamente al medesimo livello
della piazza (la scalinata antistante è ottocentesca), il
grande portico serviva per passare in rassegna le truppe nei giorni
di pioggia, e per gli esercizi equestri e marziali dell’Accademia
dei Filotimi (amanti dell’onore). Il piano superiore, rimasto
incompiuto e ultimato solo nella prima metà dell’Ottocento,
secondo il progetto originario avrebbe dovuto servire per la medesima
Accademia e come sede di rappresentanza dei Provveditori di Terraferma
e delle autorità militari venete.
Affacciata su piazza Bra, in epoca veneta usata come
piazza d’armi, la Gran Guardia era direttamente collegata
al sistema degli edifici militari (arsanata) disposti lungo
le mura dell’Adigetto (vedi la scheda Caserme
del Pallone).
In epoca absburgica (1850) la Gran Guardia era
indicata col nome di Caserne Museum.
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