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Cronologia:
[a] 1653-1657: costruzione della chiesa e del monastero.
[b] 1716-1744: ricostruzione della chiesa.
[c] 1805-1810: per decreto napoleonico chiesa e monastero sono soppressi,
demanializzati e destinati all’uso militare; la chiesa è
poi restituita al culto.
[d] 1852-1853: è documentata la destinazione militare di
parte del convento demanializzato, poi acquisito dalla Congregazione
Municipale di Verona.
Committente/Progettista:
[a] Ordine delle Carmelitane delle Terese / progettista sconosciuto.
[b] Ordine delle Carmelitane delle Terese / Ludovico Perini, architetto.
[d] Congregazione Municipale di Verona / —
Descrizione:
Il complesso conventuale delle Terese occupava
la parte occidentale di un ampio isolato prossimo a piazza Cittadella;
la parte rimanente, recintata, era tenuta a orti.
Il monastero era annesso al fianco meridionale
della chiesa di Santa Teresa e si estendeva, verso sud, fino alla
chiesa delle Sacre Stimmate. L’impianto architettonico era
ordinato dal grande chiostro rettangolare, attorno al quale si elevavano
gli edifici su due piani.
La caserma comunale occupava quasi l’intero
chiostro, a esclusione dell’ala meridionale, non compresa
nella destinazione militare, come la stessa chiesa di Santa Teresa.
Nell’assetto absburgico non si rilevano particolari trasformazioni
del monastero, che conserva le caratteristiche originarie d’impianto,
compatibili con l’uso a magazzino o a caserma.
Stato di conservazione:
Il complesso conventuale e la chiesa di Santa
Teresa sono stati completamente distrutti dai bombardamenti aerei
della seconda guerra mondiale.
Osservazioni:
Il monastero e la chiesa delle Carmelitane Scalze
nella Cittadella, dedicata alla Beatissima Vergine del Carmine e
a Santa Teresa, furono edificati negli anni 1653-1657. Negli anni
1716-1744 la chiesa di Santa Teresa fu ricostruita su disegno di
Ludovico Perini (nel primo Novecento sarà dedicata a Nostra
Signora di Lourdes).
Il convento venne soppresso negli anni 1805-1810
per decreto napoleonico; la chiesa è stata poi restituita
al culto, mentre gli edifici del monastero, demanializzati, furono
successivamente acquisiti dalla città e destinati all’uso
militare.
In epoca absburgica il monastero fu inizialmente utilizzato
come deposito delle granaglie (Fruchtdepot); la destinazione
è indicata al n. 114 del repertorio degli edifici militari
allegato alla pianta di Verona stampata nel 1850, rielaborata per
uso militare negli anni 1852-1853.
È probabile che dopo il 1865, in seguito
alla costruzione dei grandi silos nella Provianda
di Santa Marta, il monastero sia stato mantenuto a disposizione
dell’esercito come caserma comunale sussidiaria. |