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Cronologia:
1848: terrapieno, fosso, spalto (a).
1849: ridotto centrale (b).
1850: ridotto di gola (c).
1859: muro distaccato alla Carnot e caponiere (d).
Committente/Progettista:
Impero absburgico; FM. J. Radetzky (Comandante dArmata) /
(a-b) colonnello Johann von Hlavaty (direttore dei lavori di fortificazione
di Verona), (c-d) maggiore Conrad Petrasch (direttore della Genie
Direction di Verona).
Proprietà:
Demanio dello Stato.
Descrizione:
Forte a tracciato poligonale (sistema poligonale
misto della scuola fortificatoria neotedesca), con ridotto centrale.
Come denota l'intitolazione al feldmaresciallo
Radetzky
(1766-1858), Comandante Generale dellarmata del Lombardo-Veneto,
il forte era il caposaldo dello schieramento esterno, anche per
la sua posizione più elevata e dominante sul ciglione (rideau).
Il tracciato del terrapieno è simmetrico
con impianto su dieci lati; sul fronte di gola i due lati del saliente
sono raccordati da un settore arcuato. Al piede del terrapieno,
nel fosso, il muro alla Carnot si articola su dodici lati,
con il fronte di gola a leggero rientrante tanagliato. Limpianto
è perfettamente adattato allo sperone del rideau,
proteso verso la spianata. Notevole larticolazione dei fianchi
a denti di sega (tanagliati), che consentiva la difesa della
scarpata del rideau verso la città.
Il forte, infatti, era il cardine settentrionale
del campo trincerato di destra dAdige, nel suo primo assetto
(1848-1850). Le sue artiglierie, dal terrapieno e dalle piattaforme
superiori del ridotto, battevano lintero giro dorizzonte:
la campagna antistante, la spianata retrostante, la strada
per Peschiera e altre strade radiali che facevano capo a San Massimo,
nonché la linea ferroviaria proveniente da Bolzano (1859),
che lambiva il fronte principale.
Il forte venne disarmato in seguito alla costruzione
della linea più avanzata del campo trincerato (1861). Mantenne
la funzione di sicurezza contro infiltrazioni di fanteria.
Nel piazzale interno, il ridotto centrale casamattato
era articolato in due corpi a segmento di torre (Segmentthurm),
collegati da muri, in modo da formare un cortile di sicurezza. Nel
ridotto, oltre ai vari servizi, era sistemato il comando di settore.
Entrambe le parti del ridotto si elevavano su un solo piano, casamattato,
provvisto di cannoniere. La loro copertura terrapienata era disposta
a piattaforma per lartiglieria. Dal fronte interno della torre
minore (ovest), ancora conservata, sporge il corpo scala tondeggiante,
anchesso a prova di bomba.
Al livello del fosso asciutto il forte era completamente
circondato dal muro distaccato alla Carnot, con feritoie
per fucilieri, munito da due caponiere casamattate sul fronte principale,
e due tamburi semicircolari sul fronte di gola. Dal cortile interno
si accedeva al cammino di ronda, lungo il muro alla Carnot,
attraverso due poterne dirette allangolo rientrante dei fianchi.
La strada di accesso al forte saliva dalla spianata, proseguiva
in trincea, intersecando lo sperone del rideau, fino al portale
di ingresso nel fronte di gola.
Armamento: |
12 bocche da fuoco |
Presidio di guerra: |
60 uomini |
(dati anno 1859) |
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Stato di conservazione:
Nel secondo dopoguerra, il forte venne quasi completamente
smantellato per dare lavoro ai disoccupati.
Spianati i terrapieni, demolita la torre maggiore del ridotto, si
è conservata la torre minore, con paramento di laterizio
a vista. Assai suggestiva la strada militare daccesso, che
sale verso il ridotto. Il tutto, purtroppo è in cattive condizioni
di conservazione.
Osservazioni:
Il sito dimpianto del forte è stato
intensamente edificato negli anni '60 del Novecento. Limponente
resto del ridotto andrebbe recuperato per attività di interesse
collettivo, e reso accessibile come opera di speciale interesse
storico e monumentale. |