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Cronologia:
1850-1852
Committente/Progettista:
Impero absburgico; FM. J. Radetzky (Comandante dArmata) / maggiore
Conrad Petrasch (direttore della Genie Direction di Verona).
Proprietà:
Comune di Verona. In uso alla Protezione Civile e a varie associazioni
(Unione Speleologica Veronese, C.N.S.A.S. Soccorso speleologico, Gruppo
podistico Chievo S.I.R.A., associazioni musicali).
Descrizione:
Forte a tracciato poligonale (sistema poligonale
misto della scuola fortificatoria neotedesca), con ridotto centrale
e ridotto di gola. Impianto a lunetta simmetrica, con fronte di
gola tanagliato (a rientrante).
Il forte chiudeva il campo trincerato a settentrione;
a sinistra faceva sistema con il Forte
Croce Bianca. Batteva il terreno antistante
verso le strade per Pescantina e Peschiera. Il fianco destro e il
fronte di gola battevano lansa dellAdige e prendevano
dinfilata la ferrovia per Bolzano (1859). Il forte verrà
integrato nella linea del successivo ingrandimento del campo trincerato
(1861).
Il ridotto casamattato si compone di due parti.
Nel centro dellopera, il ridotto principale, a corpo lineare
angolato (a saliente arrotondato), si eleva su un solo piano, con
copertura terrapienata, ordinata per lartiglieria a cielo
aperto; anche il piano terra, con i ricoveri per la guarnigione,
è ordinato per l'artiglieria in casamatta. Al centro dellangolo
interno del ridotto sporge il corpo scala cilindrico. Al centro
del fronte di gola, sporgente verso lesterno a saliente arrotondato,
si eleva il ridotto di gola, su due piani e copertura con postazioni
di artiglieria. La parte sporgente verso l'esterno è ordinata
sui due piani con feritoie per fucilieri, e cannoniere, per battere
il fronte di gola e per lazione lontana.
Il grande terrapieno a forma di lunetta, con il ramparo e le traverse,
è ordinato per le artiglierie da fortezza, su postazioni
a cielo aperto. Protetta dalla massa coprente di terra, al centro
dellopera, è inserita la polveriera a prova di bomba;
altre due polveriere sono situate rispettivamente nel ridotto principale
e nel ridotto di gola. Riservette di polvere, per luso giornaliero,
sono predisposte sul terrapieno, nelle due traverse casamattate.
La scarpata esterna del terrapieno, a pendenza naturale, scende
sino al livello del fosso asciutto perimetrale, dove è presidiata
dal muro distaccato alla Carnot, con feritoie per fucilieri.
Ai due angoli di spalla, arrotondati, sporgono le caponiere casamattate
per il fiancheggiamento del fosso, provviste di cannoniere e fuciliere.
La controscarpa del fosso, a pendenza naturale, è rivestita
dal muro aderente solo in corrispondenza delle caponiere. Due poterne,
adiacenti alle ali del fronte di gola, mettono in comunicazione
il piazzale interno del forte con il cammino di ronda, lungo il
muro alla Carnot, e con le caponiere. Sul fronte principale,
e sui fianchi dellopera, lo spalto raccorda il ciglio della
controscarpa al piano naturale della campagna.
Nel fronte di gola, in posizioni simmetriche rispetto al ridotto,
sono inseriti due maestosi portali neoclassici architravati, con
bugne di pietra da taglio, provvisti di ponte levatoio sul fosso
diamante. Allinterno, ulteriori portali e ponti levatoi rendono
il ridotto isolabile dal resto del forte, per lultima difesa
dellopera.
Nel ridotto di gola (ala sinistra) il forte era dotato di forni
per la cottura del pane; la riserva idrica era provvista da due
pozzi, situati nel cortile del ridotto. Negli ampi locali del ridotto
erano disposti dormitori, cucine, uffici, laboratori per riparazioni,
magazzini per materiali, scuderie.
In questo forte, dedicato al giovane imperatore
Franz Josef (1830-1919), tutto denota limportanza dellopera,
da osservare come modello di architettura militare absburgica per
le successive fortificazioni di Verona e dellImpero. È
ragguardevole la perfezione geometrica dellimpianto planimetrico,
la sua simmetria, limpiego di raccordi curvilinei, la complessa
e razionale articolazione delle parti. Nellinsieme e nei particolari,
risalta la qualità costruttiva e la bellezza delle opere
di pietra, con i paramenti murari a conci di tufo a opus poligonale.
Armamento: |
2 cannoni rigati da 9 cm a retrocarica |
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19 cannoni ad anima liscia |
Presidio di guerra: |
310 fanti |
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50 artiglieri |
Presidio di emergenza: |
380 uomini |
Riserve di munizioni: |
56.000 kg di polveri |
Stato di conservazione:
Conservato quasi integralmente, in discrete condizioni.
Osservazioni:
Dismesso dallEsercito integralmente conservato,
e in ottime condizioni, si è subito avviato il processo di
degrado. Le associazioni che lo hanno in uso provvedono alla manutenzione
ordinaria, ristretta al ridotto casamattato; il terrapieno e il
fosso sono invasi dalla vegetazione spontanea.
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