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Cronologia:
[a] 1321-24: scavo del fossato nel banco di tufo e costruzione
della cinta turrita.
[b] 1840: costruzione della batteria di scarpa.
Committente/Progettista:
[a]: Cangrande I della Scala; maestro Calzaro.
[b]: Impero absburgico; FM. J. Radetzky, Franz von Scholl, Johann
von Hlavaty.
Proprietà: Demanio dello Stato. In via di cessione al
Comune di Verona (Legge 30.V.1989, n. 225).
Descrizione: Opera a tracciato circolare (rondella) di muratura
e terra, posta di fianco alla torre n. 11. Riprende il tipo fortificatorio
introdotto a Verona da Teodoro Trivulzio, a tracciato circolare, con
postazioni di artiglieria disposte nella casamatta anulare. La muratura,
a scarpa fino alla cordonatura di pietra (toro), è rivestita
da blocchi di tufo disposti a opus poligonale. È ordinata
per la difesa attiva: sulla destra è disposta una sortita per
sola fanteria. Una lunga scala, a rampa rettilinea, mette in collegamento
il piano della circonvallazione interna con il piano del fosso. La
muratura della torre n. 11, diversamente dalle altre torri della cinta
scaligera, è interamente di laterizio.
Stato di conservazione: La batteria, abbandonata e usata come
ricovero occasionale da indigenti, si presenta in condizioni di degrado.
Osservazioni:
La cinta scaligera, alla quale è annessa
la batteria di scarpa, è descritta alla scheda Cinta
collinare con cortine e torri dalla n. 14 alla n. 5.
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