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Cronologia:
[a] 1591-1606: prima fase di costruzione della chiesa.
[b] 1656: completamento della chiesa e sistemazione del collegio
gesuitico.
[c] 1773: soppressione dell’Ordine dei Gesuiti; gli edifici
sono incamerati dalla Repubblica Veneta, e ceduti alla Città
di Verona.
[d] 1802: parte del collegio viene destinato a biblioteca, parte
al ginnasio; la chiesa è mantenuta al culto.
[e] 1842: reinsediamento dei Gesuiti; sistemazioni edilizie del
ginnasio-biblioteca.
[f] 1848: i Gesuiti abbandonano nuovamente gli edifici di San Sebastiano.
[g] 1852: destinazione di parte dell’ex collegio a uso militare
per caserma e depositi.
Committente/Progettista:
[a] Ordine dei Gesuiti / progettista sconosciuto.
[b] Ordine dei Gesuiti / Girolamo dal Pozzo.
[d] Municipalità di Verona / —
[e] Congregazione Municipale di Verona / Giuseppe Barbieri e Francesco
Ronzani, architetti.
[g] Impero absburgico / —
Proprietà:
Comune di Verona; sede della Biblioteca Civica.
Descrizione:
Mantenuta la biblioteca, la caserma comunale occupava,
senza modificare l’edificio, solo una parte del preesistente
Collegio dei Gesuiti.
Essa era formata da due ali dislocate ad angolo retto, che delimitavano
i lati nord ed est del chiostro; nella parte retrostante l’ala
di settentrione si apre una corte interna, dalla quale si accedeva
a un altro fabbricato di pertinenza, inglobato nell’edificazione
urbana.
La caserma poteva acquartierare 789 uomini; parte dell’edificio
era destinata a deposito di granaglie e di olio.
Stato di conservazione:
Gli edifici sono stati danneggiati dai bombardamenti
aerei del 1945; la chiesa è stata completamente distrutta.
Osservazioni:
Un oratorio dedicato a San Sebastiano, con annesso
ospizio, esisteva già nel sec. X (932). La chiesa, divenuta
parrocchia, fu più volte rinnovata. Nel 1578 la chiesa con
i suoi beni fu concessa ai Padri Gesuiti. Nel 1591 fu iniziata la
ricostruzione della chiesa, ma nel 1606 i Gesuiti dovettero abbandonarla
senza completarla a causa dell’interdetto di papa Paolo V
contro la Repubblica Veneta. I lavori ripresero al loro ritorno,
nel 1656. Estesa la proprietà, i Gesuiti eseguirono lavori
di sistemazione del Collegio. Fu integrato nel complesso anche il
confinante Palazzo Sebastiani (cinquecentesco, con gli affreschi
di Paolo Farinati).
L’Ordine dei Gesuiti fu soppresso nel 1773
e i loro beni incamerati dalla Repubblica Veneta, che li cedette
alla Città di Verona, con l’obbligo di lasciare la
chiesa al culto. Anche negli anni della dominazione francese (1801-1814)
la chiesa era in esercizio, mentre il collegio era destinato a sede
del ginnasio e della biblioteca municipale, istituita nel 1792 e
aperta al pubblico nel 1802.
In epoca absburgica, la facciata fu completata
nel 1830, secondo i disegni di Giuseppe Barbieri, architetto comunale.
I Gesuiti ritornarono nel 1842, ottenendo la direzione del collegio,
e vi rimasero sino al 1848. La chiesa fu nuovamente sconsacrata
nel 1866.
Nella pianta di Verona, stampata nel 1850, e rielaborata
per uso militare nell’anno 1852, con l’aggiunta del
repertorio degli edifici in uso all’esercito, al n. 27 è
indicato il complesso di San Sebastiano, con la destinazione a caserma
e a deposito.
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