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Cronologia:
[a] sec. XIV (prima metà): insediamento della residenza
degli Allegri nella contrada di San Vitale.
[b] sec. XV (fine): inserimento del portale marmoreo con decorazione
a bassorilievo.
[c] 1826: la Congregazione Municipale di Verona acquista il palazzo
da destinare all’uso militare con lavori di adattamento.
[d] 1838-1840: è documentata la destinazione del palazzo
a sede del Comando Generale Territoriale (General Commando Gebäude).
[e] 1849: insediamento del Comando Generale delle Truppe del Lombardo-Veneto
Committente/Progettista:
[a] Famiglia Allegri / progettista sconosciuto.
[b] Famiglia Allegri / Gabriele Frisoni.
[c] Congregazione Municipale di Verona / progettista sconosciuto.
[d] Impero absburgico; F.M. J. Radetzky (Comandante d’Armata)
/ —
[e] Impero absburgico; F.M. J. Radetzky (Comandante d’Armata)
/ —
Proprietà:
Demanio dello Stato. In uso al Ministero
degli Interni (Caserma di Polizia)
Descrizione:
Nell’assetto ottocentesco l’impianto
planimetrico del palazzo, risultato da successivi ampliamenti e
trasformazioni, accorpa unità preesistenti su via San Vitale,
ordinandole sull’ampia corte rettangolare, col porticato a
colonne sul lato minore. A esso si accede dal portale arcuato quattrocentesco,
attraverso l’androne mediano. La corte è delimitata,
sul lato orientale, aperto, dal muro di recinzione; altre piccole
corti, o cavedi, si aprono all’interno dell’edificio.
Il palazzo conserva l’irregolarità
planimetrica dell’originario impianto medievale, pur modificato
da successivi ammodernamenti. In epoca absburgica, adattamenti non
incisivi si resero necessari per adibirlo a sede del Comando Generale;
destinazione consona al carattere rappresentativo del palazzo.
La facciata su via San Vitale, oggi in condizioni
di conservazione non ottimali, è connotata al piano nobile
dalle eleganti finestre trilobate, in stile gotico veneziano, e
dal pregevole portale marmoreo, con arco a tutto sesto, e con gli
stipiti finemente intagliati e decorati a bassorilievo.
Stato di conservazione:
Alla fine della seconda guerra mondiale è
stato danneggiato da un bombardamento aereo; successivamente è
stato restaurato e in parte ricostruito. Il portale quattrocentesco
si presenta in cattivo stato di conservazione.
Osservazioni:
L’impianto del palazzo dovrebbe risalire
alla prima metà del Trecento, quando gli Allegri si stabilirono
nella contrada di San Vitale. Nella facciata, con elementi di stile
gotico veneziano, venne poi inserito il pregevole portale marmoreo,
tardo quattrocentesco, attribuito a Gabriele Frisoni. Nei secoli
il palazzo fu più volte rimaneggiato per adeguarlo alle diverse
esigenze abitative, di decoro e di rappresentanza, della famiglia
Allegri. Nel tardo Seicento venne reso celebre dal salone affrescato
con motivi di architettura, dipinti da Louis Dorigny; la nobilissima
sala, ricordata da Scipione Maffei e Da Persico, è giudicata
tra le più prestigiose del suo tempo. Forse anche per il
carattere rappresentativo, il palazzo venne scelto come sede del
Comando Generale (General Commando Gebäude).
Dopo esser stato venduto, nel 1826, dalla contessa
Lucrezia Allegri, ultima discendente della famiglia, alla Congregazione
Municipale, si resero necessari alcuni lavori per insediarvi il
Comando Generale e per adattare le vastissime pertinenze interne
a Quartier Generale del Comando stesso e a caserma.
La prima destinazione a sede del Comando Generale
Territoriale è documentata a partire dagli anni 1838-1840.
Con il nuovo ordinamento del Lombardo-Veneto, dopo il 1849 nel palazzo
si insedia il Comando Generale delle Truppe Lombardo-Venete, retto
sino al 1857 dal F. M. Radetzky.
Nella pianta di Verona del 1858 il palazzo è
indicato al n. 167 come Comando Generale, tra gli Edifici militari
di ragione erariale.
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