Cronologia:
[a] sec. XVIII (?): adattamento a caserma di cavalleria di alcune case di abitazione di antico impianto.
[b] 1814-1866: mantenimento in uso della caserma.

Committente/Progettista:
[a] Repubblica Veneta / progettista sconosciuto.
[b] Impero absburgico / —

Proprietà:

   Privata.

Descrizione:
   La caserma prospetta sull’attuale via del Bersagliere (un tempo via Caserma Chiodo). Il fronte retrostante è adiacente alla riva fluviale. La pianta a rettangolo irregolare denuncia l’adattamento di preesistenti edifici residenziali, di probabile impianto tardo medievale, poi accorpati in un unico edificio destinato a caserma. Si eleva su due piani: al piano terra erano disposte le scuderie, al piano superiore gli alloggi.

Stato di conservazione:
   Il fabbricato è stato ristrutturato in anni recenti e adibito a residenza privata.

Osservazioni:
   La caserma è talvolta erroneamente individuata nel palazzo con giardino geometrico e cappella appartenuto alla famiglia Chiodi, situato a nord della caserma, nel successivo isolato in riva all’Adige. Il palazzo Chiodi esisteva già all’inizio del Settecento. Nel 1820 era ridotto a stabilimento di tintoria, e andavano scomparendo gli affreschi. È probabile che il palazzo abbia dato il nome alla via, e che la caserma abbia poi ricevuto il nome dalla medesima via. Alla fine del Settecento (1798) l'edificio in esame era indicato come Caserma di Cavalleria San Zeno; nel 1840 era destinato a caserma del treno d’armata (Fuhrwesens Caserne).
   A questo speciale corpo tecnico dell’esercito spettava in particolare il trasporto, con mezzi ippotrainati, degli equipaggiamenti, delle munizioni e dei materiali d’artigliera dell’armata, oltre agli ordinari trasporti militari.

 

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