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Cronologia:
[a] sec. XII (fine): è documentata l’esistenza
del convento di Santa Lucia d’Ognissanti.
[b] 1743-1765: ricostruzione della chiesa.
[c] 1805-1810: per decreto napoleonico il convento è soppresso;
chiesa e monastero sono demanializzati e adibiti all’uso militare.
[d] 1838-1840: è documentata la destinazione a cantiere delle
fortificazioni (Befestigungs Bauhof).
[e] 1843-1845: ristrutturazione del monastero demanializzato per
gli uffici della Direzione dei lavori di fortificazione (poi Direzione
del Genio), e ampliamento dei fabbricati per i laboratori e i depositi
del cantiere delle fortificazioni.
Committente/Progettista:
[a] dati non documentabili.
[b] Ordine delle Benedettine / Adriano Cristofali, architetto.
[d] Impero absburgico; F.M. J. Radetzky (Comandante d’Armata)
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[e] Impero absburgico; F.M. J. Radetzky (Comandante d’Armata)
/ colonnello Johann von Hlavaty (Direttore dei lavori di fortificazione
a Verona);
Proprietà:
Demanio dello Stato. In uso all’Esercito.
Descrizione:
Nell’assetto ottocentesco, absburgico, il
vecchio complesso conventuale demanializzato, prospettante su corso
Porta Palio, occupava un vasto spazio quadrangolare recintato. Era
composto dalla chiesa di Santa Lucia, utilizzata come magazzino,
con l’aggiunta di un solaio intermedio retto da due file di
pilastri; dai fabbricati dell’annesso chiostro rettangolare,
con archi su tre lati; dalla grande corte contornata da altri fabbricati,
a occidente del chiostro. Sul retro, un vasto piazzale era concluso,
sul lato di fondo, da un grande fabbricato rettilineo, a uso di
magazzino.
Negli edifici disposti attorno al chiostro aveva
sede la Direzione del Genio (Genie Direction). Qui gli
architetti militari absburgici elaborarono, per più di trent'anni,
i numerosi progetti per le fortificazioni e i fabbricati militari
della piazzaforte di Verona. Il primo piano era assegnato alla cancelleria
della Direzione, con l’ufficio del Direttore, la sala dei
disegnatori, la stanza degli strumenti, l’archivio dei disegni
e degli scritti. Al medesimo piano era collocata anche la cancelleria
di contabilità, con la cassa, l’archivio degli atti,
l’ufficio del capo contabile e la stanza dei contabili.
La corte e il piazzale erano destinati al cantiere
delle fortificazioni, con i depositi di materiali, attrezzature
e macchinari; mentre nei fabbricati annessi erano allestite le varie
officine di manutenzione per fabbri, carpentieri, falegnami.
Stato di conservazione:
Il complesso conventuale, con la chiesa, è
ancora conservato, con qualche adattamento; attualmente è
sede della sezione staccata del Genio Militare.
Osservazioni:
La chiesa di Santa Lucia d’Ognissanti, probabilmente
con l’annesso monastero, esisteva già nel XII secolo
(1194); sembra che il convento nell’anno 1215 appartenesse
alla Congregazione di San Marco di Mantova. Quest’ordine conduceva
un ospedale dedicato a Santa Lucia, ubicato presso il Chievo, al
quale, nel 1252 fu aggiunta una chiesa. Distrutto nel 1260 l’ospedale
extraurbano, fu ricostruito assieme alla chiesa all’inizio
del XIV secolo; i nuovi edifici furono affidati nel 1318 alle monache
di San Benedetto.
Queste si insediarono poi in città, nel
convento di Santa Lucia d’Ognissanti, nell’anno 1441,
estintosi l’ordine dei frati preesistenti.
Nel tempo vennero eseguiti vari ammodernamenti
nel monastero di Santa Lucia d’Ognissanti. L’attuale
chiesa fu ricostruita negli anni 1743-1765 per l’Ordine delle
Benedettine, su progetto di Adriano Cristofali. Negli anni 1805-1810
il convento fu soppresso per decreto napoleonico; chiesa e monastero
vennero demanializzati e assegnati all’esercito.
Dagli anni 1838-1840 è documentata la destinazione
dell’intero complesso conventuale a sede del cantiere delle
fortificazioni (Befestigungs Bauhof). Negli anni 1843-1845
venne eseguita una ristrutturazione generale per sistemare gli uffici
della Direzione del Genio absburgico; nuovi fabbricati per laboratori
e depositi completarono la parte assegnata al cantiere delle fortificazioni.
Negli anni dal 1833 al 1848 l’Ufficio del
Genio era denominato Befestigungs Bau Direction (Direzione
dei lavori di fortificazione); in quel periodo fu preminente l’attività
fortificatoria di ricostruzione della Cinta Magistrale e di costruzione
dei primi forti esterni. Dal 1848 al 1866 il medesimo ufficio era
denominato Genie Direction (Direzione del Genio); l’attività
di servizio si esplicava nei lavori fortificatori e nella contemporanea
costruzione dei numerosi edifici militari per i servizi logistici
della piazzaforte.
Nella pianta di Verona pubblicata nel 1858 da
Penuti, riedita nel 1865, al n. 150 della legenda è indicato,
tra gli edifici militari di ragione erariale, l’Ufficio
dell’Imperial Regio Genio Militare, nel convento di Santa
Lucia al Corso. Nel medesimo edificio, ancor oggi, è insediato
l’ufficio del Genio dell’Esercito Italiano.
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